Olivicoltura rigenerativa: come si fa?, di Vittoriana Lasorella

L’articolo presenta applicazioni pratiche per aumentare la sostanza organica, ridurre l’uso di input esterni e mantenere economicamente attivo l’uliveto. Si parte dal presupposto che l’agricoltura rigenerativa si può fare in qualsiasi parte del mondo e con qualsiasi coltura. Il primo passo è tradurre i principi generali in azioni specifiche, modellate sulle peculiarità del proprio sistema agricolo, ricordando che uno degli obiettivi principali dell’agricoltura rigenerativa è quello di prendersi cura del suolo mantenendo e/o incrementando il contenuto di sostanza organica. Proprio per questo, le pratiche di agricoltura rigenerativa potrebbero essere utili agli agricoltori del Sud Italia dove ci sono le zone a più alto rischio desertificazione, dovuto proprio alla mancanza di sostanza organica nel suolo. Una mancanza che non aiuta nemmeno in un contesto di siccità, perché comporta una bassa capacità di ritenzione idrica del terreno.

Quindi, mettere in pratica l’agricoltura rigenerativa in olivicoltura non solo è possibile, ma anche necessario. Lavorare poco il terreno, aumentare la biodiversità impiegando piante erbacee di copertura o consociazioni, aumentare la fertilità del suolo effettuando sovesci, riciclando il materiale di potatura e utilizzando fertilizzanti organici. Queste sono alcune delle pratiche che si possono mettere in atto in un oliveto.

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Fonte: AgroNotizie