Data inizio
16 Mar 2019
Agenda

In occasione del Comitato Produzione Biologica (COP), tenutosi a Bruxelles il 26 e 27 settembre scorso, è stato presentato e discusso un atto esecutivo contenente le proposte formulate dalla Commissione sulle regole di produzione del Pollame (Allegato 3) relative al Reg 848/2018 per il settore biologico, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2021. La bozza di normativa è stata ridiscussa nell’ambito della COP del 30-31 gennaio

– 1° febbraio 2019, durante la quale i rappresentanti degli Stati membri hanno accolto con favore la bozza, ma ugualmente evidenziato elementi tecnici che andavano ulteriormente chiariti.

Cia-Agricoltori Italiani e la sua associazione per la promozione del biologico Anabio, hanno contribuito a formulare proposte in sede Copa-Cogeca in modo da poter definire le regole in grado di garantire la redditività degli allevamenti e la qualità delle produzioni. Nel corso della prossima riunione del COP prevista per il 5 e 6 marzo, la bozza di atto esecutivo sarà nuovamente discussa. Va detto che le uova di gallina, il 18% del totale di quelle prodotte in Italia nel 2018, rappresentano il prodotto biologico di maggiore valore (92.1 milioni) e in generale tra i più venduti negli ipermercati e nei supermercati, con un trend di crescita del 19% (Fonte Nomisma su Nielsen). Pari tendenza, si ravvisa nell’acquisto della carne. Si privilegiano, infatti, alimenti provenienti da allevamenti che rispettano il benessere animale e l’ambiente, anche questi, princìpi alla base del metodo di produzione biologica. Ne è una prova significativa, proprio la scelta di pollo bio, con l’evidenza di un aumento dei consumi pari al 30%. E ciò, nonostante molti consumatori non conoscano né sappiano valutare adeguatamente il valore aggiunto degli animali allevati con metodo bio, come gli elevati costi di gestione che incidono sul prezzo di vendita al dettaglio, che supera anche del doppio quello del pollo convenzionale. Questo è, di fatto, ancora il limite del mercato delle carni bianche bio, una dimensione limitata, con percentuali che non arrivano all’1% della produzione convenzionale.

Con l’iniziativa dal titolo “Realtà e prospettive dell’avicoltura biologica” Cia-Agricoltori Italiani e Anabio, si pongono l’obiettivo di affrontare e superare i principali ostacoli all’allevamento dei polli da carne bio. Tra questi, i più importanti sono rappresentati in primo luogo dalla scelta delle razze di pollo da utilizzare, che deve essere in grado di coniugare le esigenze commerciali -petto grande e cosce tenere- con il lento accrescimento degli avicoli. A riguardo le tecniche di allevamento assumono un ruolo fondamentale. In secondo, dalle carenze di materie prime per i mangimi, principalmente soia, che impediscono di realizzare una filiera integrata. Si tratta di un fenomeno cronico in tutta Europa tanto che lo scorso 22 novembre la Commissione UE ha pubblicato una relazione con cui invitava gli Stati membri ad attivare le necessarie sinergie per iniziare a colmare tale criticità. Proprio in questi giorni, inoltre, la Conferenza permanente per i rapporti tra Stato e Regioni, sta discutendo e approvando le “Linee Guida” elaborate dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, per l’approvvigionamento di leguminose in granella sia per la filiera food che feed. In terzo luogo, non ultimo, si individua come problema quello che vede l’allevamento di polli da carne in quanto slegato dalla terra, perché -diversamente dal caso di bovini, caprini e ovini- da decenni gli allevatori comprano i mangimi per gli animali dalle aziende produttrici e non smaltiscono gli scarti nei campi come si faceva una volta. Il circolo virtuoso si dovrebbe completare con l’utilizzo della pollina prodotta dagli animali per fertilizzare i campi o da destinare ai biodigestori per la produzione di energia.

Di fronte a tale scenario, quindi, è necessario, seppur difficile, intervenire lungo tutta la filiera per fornire agli allevatori di Cia-Agricoltori Italiani e Anabio, adeguati servizi di consulenza a partire dalle attività di ricerca e innovazione partecipata. Il convegno odierno vuole essere l’avvio di un percorso con questi obiettivi.

 

Il programma

 

Fortezza da Basso

Sabato 16 marzo, ore 9.30

Firenze Bio

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