Data inizio
18 Mar 2020
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Un nuovo studio condotto dall'Università del Maryland in collaborazione con l’Organic Center (ed il supporto del fondo di ricerca GRO Organic, Annie's Homegrown of General Mills e Patagonia) fornisce una visione d'insieme delle tecniche biologiche che hanno il maggiore impatto positivo sulla salute del suolo. Il gruppo di lavoro ha esaminato più di 150 studi in tutto il mondo sui benefici dell'agricoltura biologica per la salute del suolo e la mitigazione dei cambiamenti climatici evidenziando specifiche pratiche di agricoltura biologica che sono “the best of the best” a supporto dei suoli sani. L’Organic Center evidenzia in un suo documento (scaricabile QUI) i principali risultati di questo studio che, pubblicato sulla rivista scientifica Organic Agriculture, identifica in quattro le pratiche che sono le migliori per la buona salute del suolo: piantare colture di copertura; applicare combinazioni di input biologici; aumentare la diversità e la lunghezza della rotazione delle colture; e la lavorazione conservativa.

“Uno dei punti di forza del biologico è che si impegna costantemente al suo miglioramento. Questo progetto coglie tale spirito, perché utilizza la ricerca attuale per comprendere meglio le pratiche all'interno del biologico che massimizzano i benefici per la salute del suolo", ha dichiarato Jessica Shade, direttore dei programmi scientifici dell’Organic Center.

Dei suoli sani sono essenziali per la produzione di colture resilienti e per sostenere l'ecosistema. Trattengono l'acqua, supportano una varietà di organismi vitali per la decomposizione e il ciclo dei nutrienti, forniscono alle colture nutrienti essenziali e immagazzinano carbonio, contribuendo a mitigare il cambiamento climatico globale. Le crescenti richieste di cibo, mangimi, fibre e carburante non possono essere soddisfatte senza terreni sani.

"I terreni negli Stati Uniti vengono degradati da pratiche agricole insostenibili, ma le tecniche utilizzate dagli agricoltori biologici possono aiutare a fermare il degrado della salute del suolo e persino ripristinarla in terreni precedentemente degradati", ha affermato Kate Tully, dell’Università del Maryland. "Tuttavia, gli impatti specifici delle pratiche biologiche sulla salute del suolo non sono ancora ben noti. Questo studio mette a confronto le strategie all'interno dei sistemi biologici per capire da dove derivano i benefici dell'agricoltura biologica e come possono essere massimizzati".

Sono sostanzialmente quattro le pratiche bio emerse come le più importanti per la salute del suolo:

1. L’utilizzo delle colture di copertura

Le colture di copertura vengono coltivate perché ne benefici il suolo, non sono colture da reddito. Proteggono il suolo stesso dall'erosione, dalle perdite di nutrienti e offrono molti altri vantaggi agroecosistemici. Nei sistemi biologici, controllano le erbacce e sono spesso una eccellente fonte di nutrienti per le colture da reddito grazie  alla fissazione dell'azoto. Molti studi dimostrano che le colture di copertura migliorano la salute del suolo in generale e sopprimono le erbacce meglio della coltivazione con erpice a dischi.

2. L’applicazione di combinazioni di input organici

L'uso di nutrienti sintetici è vietato nelle aziende agricole biologiche, quindi gli agricoltori biologici si affidano a fertilizzanti presenti in natura come compost e letame per migliorare il contenuto di nutrienti nei suoli. Applicando fertilizzanti organici diversi nel periodo di crescita delle colture, gli agricoltori biologici possono migliorare ulteriormente la salute del suolo rispetto a quando utilizzano un solo tipo di fertilizzante organico. È stato dimostrato che l'uso di input organici aumenta il sequestro del carbonio nel suolo, cosa che aiuta a mitigare i cambiamenti climatici bloccando il carbonio nel suolo invece di liberarlo come un gas serra nell'atmosfera.

3. L’aumento della diversità e la lunghezza delle rotazioni

La rotazione delle colture è componente fondamentale per mantenere suoli sani. Colture diverse interrompono i cicli dei parassiti e delle infestanti, aiutano a riciclare i nutrienti e riducono i rischi economici associati alle singole strategie di coltivazione. Le aziende agricole biologiche tendono ad avere rotazioni colturali più lunghe rispetto alle aziende agricole convenzionali, il che porta a una maggiore diversità all'interno dell'azienda. La diversità nelle rotazioni è la chiave per migliorare la salute del suolo, specialmente quando si tratta di includere piante perenni come l'erba medica.

4. La lavorazione conservativa

La lavorazione del terreno nelle aziende biologiche viene talvolta utilizzata per controllare le erbacce, ma una lavorazione frequente può distruggere la struttura del suolo e portare alla perdita di carbonio organico nel suolo. Tuttavia, esiste un crescente interesse nelle strategie biologiche volte a ridurre la lavorazione del terreno e aumentare il carbonio nel suolo. La sfida nel bio è che ridurre la lavorazione del terreno può a volte ridurre i raccolti. Diversi metodi di lavorazione del terreno, come la "lavorazione verticale" o la "lavorazione per strisce", possono massimizzare sia i raccolti che lo stoccaggio del carbonio.

Dettagli sullo studio si possono trovare QUI

Fonte: The Organic Center