Data inizio
25 Nov 2022
Rassegna stampa

La dipendenza dall’importazione di soia rappresenta un elemento di fragilità per l’Ue, che sta orientando le proprie strategie verso una maggiore autosufficienza nelle colture proteiche.

Il lupino bianco (Lupinus albus) è una leguminosa da granella caratterizzata da un elevato contenuto proteico (38.5%) e di lipidi (9.5%) rendendola una concreta alternativa alla soia, per le aziende e le filiere zootecniche. Non si adatta bene a terreni sub-alcalini (pH > 7,5), soprattutto in presenza di calcare attivo e ha un suo batterio azotofissatore specifico (Bradyrhizobium lupini) con cui si raccomanda l’inoculazione se nel terreno non è stato coltivato per lungo tempo.

Un requisito fondamentale per l’utilizzo del lupino bianco nell’alimentazione umana e animale è il basso contenuto dell’alcaloide amaro (<0,02- 0,05%). Mutazioni spontanee del gene responsabile possono avvenire anche in varietà dolci, richiedendo un monitoraggio del contenuto di alcaloidi nelle colture da seme.

Nell’ambito del progetto LIVESEED, il CREA-ZA di Lodi ha sviluppato una popolazione di lupino bianco, incrociando quattro varietà locali a seme amaro (Italia, Grecia e Madeira) con quattro linee in selezione a seme dolce (Italia, Francia e Marocco). Il materiale di partenza è stato selezionato per le sue caratteristiche di rusticità (tolleranza alla siccità, ai terreni calcarei e ai freddi invernali), aspetti qualitativi della granella (alto contenuto di proteine, grassi e gamma-conglutina), caratteri agronomici (resistenza all’allettamento) e una grande variabilità fenologica. Dai 16 incroci F1 iniziali, sono state ottenute circa 600 F5, da cui sono state selezionate circa 180 linee dolci. Queste, oltre a essere state valutate in purezza, sono state combinate, con egual numero di semi, per costituire una popolazione evolutiva. Dopo due cicli di moltiplicazione, nel 2020 la popolazione è stata distribuita a vari partner del progetto: in Svizzera, Olanda e Danimarca è in fase di adattamento a semina primaverile sotto diversi profili pedologici, mentre in Francia la cooperativa bio UBIOS sta sviluppando due popolazioni adattate a semina autunnale e primaverile. In Italia, Rete Semi Rurali ha distribuito la popolazione a due aziende biologiche in Sicilia (Catania, Enna) e due in Sardegna (San Nicolò Gerrei e Az. sperimentale AGRIS Donori-Ussana), per l’adattamento a semina autunnale e condizioni di bassa piovosità.

Nel 2021, grazie al progetto CORE Organic DIVERSILIENCE è stato possibile proseguire con le semine nelle due aziende sarde, nell’azienda siciliana di Enna e nell’azienda Floriddia di Peccioli che ospita il campo catalogo di Rete Semi Rurali. A giungo 2022, prima della raccolta, si è svolta la selezione partecipativa presso la cooperativa San Nicolò Gerrei (SU).

Il piano per la campagna 2022/23 è di procedere con un secondo ciclo di adattamento e selezione.

Fonte: Rete Semi Rurali