La dipendenza dall’importazione di soia rappresenta un elemento di fragilità per l’Ue, che sta orientando le proprie strategie verso una maggiore autosufficienza nelle colture proteiche.
Il lupino bianco (Lupinus albus) è una leguminosa da granella caratterizzata da un elevato contenuto proteico (38.5%) e di lipidi (9.5%) rendendola una concreta alternativa alla soia, per le aziende e le filiere zootecniche. Non si adatta bene a terreni sub-alcalini (pH > 7,5), soprattutto in presenza di calcare attivo e ha un suo batterio azotofissatore specifico (Bradyrhizobium lupini) con cui si raccomanda l’inoculazione se nel terreno non è stato coltivato per lungo tempo.
Un requisito fondamentale per l’utilizzo del lupino bianco nell’alimentazione umana e animale è il basso contenuto dell’alcaloide amaro (<0,02- 0,05%). Mutazioni spontanee del gene responsabile possono avvenire anche in varietà dolci, richiedendo un monitoraggio del contenuto di alcaloidi nelle colture da seme.
Nell’ambito del progetto LIVESEED, il CREA-ZA di Lodi ha sviluppato una popolazione di lupino bianco, incrociando quattro varietà locali a seme amaro (Italia, Grecia e Madeira) con quattro linee in selezione a seme dolce (Italia, Francia e Marocco). Il materiale di partenza è stato selezionato per le sue caratteristiche di rusticità (tolleranza alla siccità, ai terreni calcarei e ai freddi invernali), aspetti qualitativi della granella (alto contenuto di proteine, grassi e gamma-conglutina), caratteri agronomici (resistenza all’allettamento) e una grande variabilità fenologica. Dai 16 incroci F1 iniziali, sono state ottenute circa 600 F5, da cui sono state selezionate circa 180 linee dolci. Queste, oltre a essere state valutate in purezza, sono state combinate, con egual numero di semi, per costituire una popolazione evolutiva. Dopo due cicli di moltiplicazione, nel 2020 la popolazione è stata distribuita a vari partner del progetto: in Svizzera, Olanda e Danimarca è in fase di adattamento a semina primaverile sotto diversi profili pedologici, mentre in Francia la cooperativa bio UBIOS sta sviluppando due popolazioni adattate a semina autunnale e primaverile. In Italia, Rete Semi Rurali ha distribuito la popolazione a due aziende biologiche in Sicilia (Catania, Enna) e due in Sardegna (San Nicolò Gerrei e Az. sperimentale AGRIS Donori-Ussana), per l’adattamento a semina autunnale e condizioni di bassa piovosità.
Nel 2021, grazie al progetto CORE Organic DIVERSILIENCE è stato possibile proseguire con le semine nelle due aziende sarde, nell’azienda siciliana di Enna e nell’azienda Floriddia di Peccioli che ospita il campo catalogo di Rete Semi Rurali. A giungo 2022, prima della raccolta, si è svolta la selezione partecipativa presso la cooperativa San Nicolò Gerrei (SU).
Il piano per la campagna 2022/23 è di procedere con un secondo ciclo di adattamento e selezione.
Fonte: Rete Semi Rurali