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<P align=justify>Cresce l’attenzione verso l’alimentazione ''naturale''. Molte mamme si avvicinano ai cibi trattati senza concimi e conservanti, poco interessati gli anziani. I primi supermercati specializzati È finita l'era del negozio all'angolo. È stata soppiantata dall'epoca del supermercato e da quella successiva dell'ipermercato. Ma Bassano e i suoi dintorni non si sono fermati. L'evoluzione nell'acquisto di generi alimentari sta prendendo una nuova piega, la parola d'ordine è biologico. Non soltanto negozi e angoli dedicati al sano mangiare, bensì veri supermarket bio, dove si gira con il carrello tra un reparto e l'altro, spaziando dai latticini, alla pasta, ai prodotti per l'infanzia. Ada Toscan (La Contrà del Sole) spiega: «La clientela chiede informazioni sui prodotti, sulla provenienza, sull'uso. Ci sono moltissime mamme che si avvicinano per nutrire bene il bambino. Conoscono così nuovi prodotti e nuove modalità di alimentazione naturale. Anche chi ha problemi di intolleranza ad alcuni cibi, o di salute, ad esempio allergie agli additivi chimici o ai conservanti, si rivolge al bio. Così come gli sportivi e tutti coloro i quali tengono a mantenere un buono stato di salute. Noi facciamo informazione su una scelta naturale non solamente per l'uomo, ma anche per la natura in senso lato». Ma cosa significa prodotti biologici, biodinamici, da lotta integrata? La biologa Gloria Costa di Pove risponde: «Il metodo biologico utilizza solamente concimi di origine naturale evitando l'impoverimento del terreno e l'inquinamento delle falde acquifere. Non sono consentite sostanze conservanti e coloranti, quali ad esempio nitrati e nitriti, acido benzoico e benzoati. I prodotti biodinamici sono sottoposti allo stesso regime di controllo di quelli biologici. L'agricoltura biodinamica tiene conto dei cicli astronomici del calendario delle lavorazioni. Nella lotta integrata si sceglie un metodo che consente di diminuire, senza tuttavia eliminare, l'uso di antiparassitari nelle coltivazioni. Si impiegano avversari naturali dei parassiti. Questo metodo consente la concimazioni ''chimica'' in modo tradizionale». I nostri clienti sono vari'' - informa Arianna Comin della cooperativa ''La Terra per l'uomo'', di Bassano - «Vengono molte mamme per lo svezzamento dei neonati. Un segmento di mercato è rappresentato dalle persone che soffrono di intolleranze. Il livello culturale risulta tendenzialmente medio-alto, ma anche qui non è possibile generalizzare. Posso dire che è sicuramente aumentata l'esigenza di mangiare bene». Marina Sorio titolare del negozio ''Il germoglio'' di Marostica afferma che c'è stato un trend di crescita, frenato un po' dal costo più elevato dei prodotti e dal momento di crisi generale. «Vi è una maggiore informazione, ma una buona parte delle persone ancora rifiuta l'idea del biologico. Non vuole informarsi, non è interessata. Una parte non può. Il cliente abituale ha fatto una scelta di vita. La maggior parte non sono persone abbienti. Fanno magari fatica, ma ci credono. La situazione cambia a seconda delle zone. Forse a Bassano c'è un altro mercato. Il periodo dello svezzamento è delicato per cui le mamme scelgono questo tipo di alimentazione. Poca attenzione da parte degli anziani».<BR><I>Fonte di informazione:</I> Il gazzettino di Vicenza, 14 aprile 2004</P>