Sana in partenza, ma il bio rischia la frenata, di Alessandro Piscopiello

È suonato come un campanello d'allarme quanto detto dalle associazioni di categoria Assobio e FederBio alla presentazione della 35a edizione di Sana a pochi giorni dall'inizio della manifestazione.

Un'edizione che si presenta al pubblico di operatori e professionisti del comparto con oltre 650 aziende espositrici (il 15% delle quali dall’estero), per un totale di 5 padiglioni e circa 20.000 mq di superficie espositiva.

Giornate online dell'esportazione biologica 2022 – Focus su Ucraina, Albania, Serbia

Le odierne possibilità tecniche delle piattaforme di incontro online offrono un modo semplice ed efficiente per stabilire nuovi contatti commerciali, mantenere le relazioni di mercato esistenti e sviluppare il mercato biologico internazionale.  FiBL, in collaborazione con vari enti ed il supporto finanziario della Segreteria di Stato svizzera per gli Affari Economici (SECO)  sfrutta queste possibilità ed ha lanciato le Giornate dell'esportazione biologica online per le aziende bio di Ucraina, Albania e Serbia.

“Il ruolo dell'Italia nel mercato biologico internazionale”

B/Open organizza un programma di momenti di formazione e informazione per un pubblico di professionisti altamente qualificato, curato da enti certificatori, università, istituzioni, aziende e case editrici.
Presentazioni di case history, tavole rotonde e relazioni di Università e Istituti di Ricerca si pongono l’obiettivo di fare chiarezza su temi e problematiche di settore, anche alla luce degli obiettivi dettati dal Green Deal europeo.
Il programma convegni di B/Open è un’occasione per la community del biologico di fare rete.

Brexit: nuove regole per commercio ed etichettatura degli alimenti biologici dal 1° gennaio 2021

Con un comunicato specifico il governo britannico ha fornito delle linee guida rivolte ai produttori biologici nazionali riguardo ai cambiamenti che la Brexit apporterà al settore dell’agricoltura biologica dal 1° gennaio del prossimo anno.

Tutti coloro che producono, trasformano, etichettano o commercializzano alimenti e mangimi biologici in Gran Bretagna (Inghilterra, Scozia e Galles), dovranno seguire le regole del Regno Unito a partire dal 1 ° gennaio 2021.

JAS: concesso l’utilizzo di materie prime biologiche Ue per prodotti di origine animale

Per poter essere esportati in Giappone, dal 16 luglio i prodotti di origine animale (carne, uova, etc.) e derivati (formaggio, latte, cioccolato, etc.) dovranno essere contraddistinti dal marchio JAS. Ciò implica l’obbligo dell’ottenimento della certificazione JAS per permetterne l’utilizzo. Tra gli altri, anche i prodotti trasformati che contengono più del 5% di ingredienti di origine animale rientrano nello scopo del nuovo regime.

Export di prodotti bio in EU: in crescita quelli dagli USA

USDA ha pubblicato un rapporto in cui si fa il punto sull'export di prodotti biologici USA nell'UE. La crescente domanda di alimenti biologici nell'UE offre l'opportunità agli USA di esportare una notevole quantità di prodotti nella UE, a partire da  frutti di bosco e asparagi, ma anche patate dolci e frutta in guscio come nocciole, mandorle, noci e pistacchi, seguiti da pere, mele, pompelmi, ciliegie e carote.

Produzione biologica a livello globale: Italia, un paese leader

Siamo i maggiori produttori di agrumi bio al mondo (il 27% dell’intera superficie agrumicola italiana è biologica), il primo Paese europeo per l’ulivo (è biologica oltre il 20% della superficie nazionale a oliveti), per la frutta (quasi 25mila ettari, oltre l’11% della superficie totale) e per gli ortaggi (55.000 ettari, quasi l’11% della superficie nazionale a orticole).

FIBL: un nuovo sito web dedicato ai requisiti per le esportazioni di prodotti biologici

FIBL, l’Istituto di ricerca per l'agricoltura biologica con sede in Svizzera, ha messo a punto un nuovo sito web dedicato agli esportatori di prodotti biologici: uno strumento che consente di trovare informazioni sulle regole di importazione correnti dei principali Paesi importatori, i requisiti per l’accesso ai loro mercati biologici, gli organismi di controllo locali, gli standard di produzione, le etichettature obbligatorie e volontarie.