I paesi che si affacciano sul Mar Nero, o che fanno uso dei suoi porti per esportare i propri prodotti agricoli, stanno aumentando la loro importanza sul mercato internazionale dei prodotti biologici. CCPB ha quindi commissionato ad Areté s.r.l. di Bologna, società di consulenza e ricerca nel settore agroalimentare, un’analisi della variabilità delle rese ottenute in agricoltura biologica e convenzionale per una selezione di colture (cereali, oleaginose, legumi, colture da frutto) praticate in Russia, Ucraina, Kazakhstan, Moldova e Turchia.

La penuria di dati statistici ufficiali (o comunque affidabili) sulle rese per ettaro e sulle quantità di prodotto ottenute in agricoltura biologica rende molto impegnativa la conduzione di tali indagini. Areté ha cercato di colmare i vasti vuoti informativi raccogliendo dati da un gran numero di fonti bibliografiche, ed intervistando esperti di agricoltura nei paesi interessati. Lo studio ha esplorato vari aspetti della variabilità delle rese colturali: variabilità da un’annata all’altra, tra diverse aree geografiche di uno stesso paese, e tra colture convenzionali e colture biologiche. La variabilità nel tempo è stata analizzata in un periodo compreso tra la metà degli anni 2000 ed il 2018; quella geografica è stata studiata nei paesi più estesi (Russia, Ucraina, Kazakhstan, Turchia), dove condizioni agronomiche e pedoclimatiche anche molto diverse da regione a regione possono determinare notevoli differenze nelle rese. L’analisi comparativa tra agricoltura biologica e agricoltura convenzionale ha cercato di considerare l’influenza sulle rese della diversa tecnica colturale, dell’efficienza organizzativa e gestionale delle aziende, ecc.

Senza scendere nel dettaglio dei risultati per specifiche colture e/o paesi, è importante evidenziare alcune considerazioni generali che derivano dallo studio, in quanto aiutano ad evitare errori di metodo abbastanza frequenti nel confronto tra agricoltura biologica e agricoltura convenzionale. Dallo studio emerge infatti che tale confronto conduce a risultati solidi solo se è riferito alla stessa area geografica (specialmente in paesi molto vasti, dove la variabilità geografica delle rese può essere notevole), se tiene conto delle specificità tecnico-organizzative delle aziende agricole, e più in generale se considera tutti gli aspetti della variabilità. Emerge inoltre che in determinate situazioni e per certe colture le rese dell’agricoltura biologica possono essere più elevate di quelle dell’agricoltura convenzionale. A chiusura del convegno, è stata sottolineata l’importanza di migliorare la disponibilità ed affidabilità dei dati tecnico-economici sull’agricoltura biologica nei vari paesi: per analizzare le rese colturali è specialmente importante disporre di dati affidabili sulle quantità di prodotto ottenute, oltre che sulle superfici coltivate.

Autori
Alberico Loi – Areté s.r.l. Senior consultant
Produzioni
Anno
2019
Parole chiave