MARA – STUDIO DEL COMPLESSO FUNGINO CHE CAUSA MARCIUMI RADICALI NEI FRUTTIFERI E POSSIBILITA’ DI LOTTA

Per il pesco, le proiezioni degli impianti in piena produzione al
dicembre 2007 segnavano una generale tendenza al ridimensionamento della coltura,
in tutte le regioni Italiane e per tutti i principali gruppi di maturazione. Infatti,
negli ultimi anni si era verificata una perdita di investimento particolarmente
elevata in Emilia Romagna (-24%, dati al 2007) mentre iniziava ad essere consistente anche in Basilicata (-11%). Per
la nettarina la flessione era lieve in Emilia Romagna, mentre in Basilicata,
grazie ad un’età media molto bassa degli impianti (5,5 anni), è atteso un
incremento dell’entità delle superfici a nettarine in piena produzione del 29% (CSO).

Gli obbiettivi di questo progetto sono stati scelti per poter fornire,
con una attività di ricerca specifica, conoscenze ed indicazioni nel settore
frutticolo. Il progetto infatti ha affrontato  la problematica dei marciumi nei frutteti di
reimpianto in maniera interdisciplinare.

Infatti, il progetto è iniziato con la caratterizzazione morfologico-molecolare
di isolati fungini agenti di marciume radicale, per proseguire, attraverso gli
obbiettivi specifici, nello studio delle interazioni tra i patogeni ed i
seguenti fattori:

–  ambiente;

–  comunità microbiche dei
suoli-qualità del suolo;

–  miglioramento genetico per la
resistenza;

–  lotta chimica ed altri mezzi
innovativi.

Lo scopo finale di questo progetto di ricerca è stato  fornire
agli organi regionali e nazionali alcuni punti di riferimento nel recepire le
indicazioni CEE come quelle indicate nelle Linee strategiche per il Piano di
Sviluppo Rurale dettate dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale
(FEASR) per il periodo dal 2007 al 2013, in cui biodiversità e tutela delle
risorse del suolo sono chiare priorità insieme al miglioramento della
competitività dei settori agricoli. 

er il pesco, le proiezioni degli impianti in piena produzione al dicembre 2007 segnavano una generale tendenza al ridimensionamento della coltura, in tutte le regioni Italiane e per tutti i principali gruppi di maturazione. Infatti, negli ultimi anni si era verificata una perdita di investimento particolarmente elevata in Emilia Romagna (-24%, dati al 2007) mentre iniziava ad essere consistente anche in Basilicata (-11%). Per la nettarina la flessione era lieve in Emilia Romagna, mentre in Basilicata, grazie ad un'età media molto bassa degli impianti (5,5 anni), è atteso un incremento dell'entità delle superfici a nettarine in piena produzione del 29% (CSO).<br /><br />Gli obbiettivi di questo progetto sono stati scelti per poter fornire, con una attività di ricerca specifica, conoscenze ed indicazioni nel settore frutticolo. Il progetto infatti ha affrontato&nbsp; la problematica dei marciumi nei frutteti di reimpianto in maniera interdisciplinare.<br /><br />Infatti, il progetto è iniziato con la caratterizzazione morfologico-molecolare di isolati fungini agenti di marciume radicale, per proseguire, attraverso gli obbiettivi specifici, nello studio delle interazioni tra i patogeni ed i seguenti fattori:<br /><br />-&nbsp; ambiente;<br /><br />-&nbsp; comunità microbiche dei suoli-qualità del suolo;<br /><br />-&nbsp; miglioramento genetico per la resistenza;<br /><br />-&nbsp; lotta chimica ed altri mezzi innovativi.<br /><br />Lo scopo finale di questo progetto di ricerca è stato&nbsp; fornire agli organi regionali e nazionali alcuni punti di riferimento nel recepire le indicazioni CEE come quelle indicate nelle Linee strategiche per il Piano di Sviluppo Rurale dettate dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) per il periodo dal 2007 al 2013, in cui biodiversità e tutela delle risorse del suolo sono chiare priorità insieme al miglioramento della competitività dei settori agricoli. <br /><br />La problematica delle “malattie da reimpianto” è diffusa nel mondo in tutte le aree specializzate alla produzione frutticola. I sintomi di reimpianto, estremamente aspecifici e spesso di difficile interpretazione, in Italia più che in altri Paesi sono stati classificati spesso come una generale problematica sottovalutando il ruolo primario del complesso di necrosi radicale nella eziologia del deperimento progressivo e della morìa delle giovani piante. Questo ruolo primario dei funghi agenti di necrosi radicale è riportato da una ampia bibliografia dagli anni ‘60 fino ai giorni nostri (Savory, 1966, Hoestra, 1988; Mazzola, 1998). <br /><br />La diffusione di questa problematica nelle aree italiane e nello specifico nelle aree frutticole di Puglia e Basilicata considerate in questo progetto, è legata ad una generale diminuzione della fertilità dei suoli che sta progressivamente indebolendo gli impianti rendendoli più attaccabili sia dal classico complesso di necrosi radicale attribuito a specie appartenenti ai generi Rhizoctonia, Pythium, Cylindrocarpon ecc. (Manici et al. 2003; ) e a Rosellinia necatrix ed Armillaria spp.&nbsp;&nbsp; (Faretra e Frisullo, 2002.)<br /><br />In virtù della durata biennale e della complessità dell’argomento da trattare, il progetto si è proposto nel biennio il raggiungimento dei seguenti obbiettivi<br /><br />- valutare la composizione relativa ai patogeni agenti di marciumi in Puglia e Basilicata attraverso una ricerca indagine sul territorio;<br /><br />- fornire conoscenze fruibili da parte di enti di ricerca e di sviluppo, nonché gettare le basi per il controllo delle malattie radicale a livello interregionale;<br /><br />- individuare possibili fonti di resistenza di portainnesti target (Prunus, Olea e Vitis) verso gli agenti di marciume radicale;<br /><br />- individuare delle linee di gestione volte ad aumentare la sanità dei suoli nei frutteti di reimpianto mediante lo studio delle popolazioni microbiche coinvolte nella repressività dei suoli verso gli agenti di marciume radicale dei fruttiferi;<br /><br />- accertare l’eventuale presenza di micovirus (dsRNA) negli isolati diR. necatrix;<br /><br />- Individuare&nbsp; tecniche per il controllo di Rosellinia e di Armillaria in pre-impianto o in coltura in atto di fruttiferi.<br /><br /><br />Bibliografia.<br /><br />Faretra F., Frisullo S. 2002. Rossellinia Root rot. Compendium of Nut Crop Diseases Temperate Zones: 6-7. Edited by B.L. Teviotdale, T.J. Michailides and J.W. Pscheidt, APS Press<br /><br />Hoestra H. 1988. Replant diseases of apple in the Netherlands. Meded Landbouwhogesch, Wageningen 99 pp.<br /><br />Mazzola M. (1998). Elucidation of the microbial complex having a causal role in the development of apple replant disease in Washington State. Phytopathology 88: 930 938<br /><br />Manici LM, Ciavatta C, Kelderer M, Erschbaumer G. 2003. Replant problem in South Tyrol: role of fungal pathogens and microbial populations in conventional and organic apple orchards. Plant and Soil 256: 315-324<br /><br />&nbsp;Savory B.M. 1966. Specific replant diseases causing root necrosis and growth depression in perennial fruit and plantation crops. Research Rev. Commonw. Bur. Horth. Pl. Crops 64 pp.<br /><br /><br />Produzione scientifica del progetto MARA<br /><br />&nbsp; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Manici, L. M.; Caputo, F.&nbsp;&nbsp; 2010&nbsp;&nbsp; Soil fungal communities as indicators for replanting new peach&nbsp; orchards in intensively cultivated areas.&nbsp; European Journal of Agronomy 33: 3 188-196 http://dx.doi.org/10.1016/j.eja.2010.05.005<br /><br />-&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Manici L. M., Francesco Caputo and Antonia Carlucci. 2009&nbsp; Endophyte Fungi as Indicators of Soil Health in Continuous Cropping Systems. Case Study Peach Tree and Horticultural Crops. Annual Meetings in Pittsburgh, Pennsylvania ASA-CSSA-SSSA, Nov. 1-5, 2009, Soil Biology &amp; Biochemistry Paper #54923. http://a-c-s.confex.com/crops/2009am/webprogram/Paper54923.html<br /><br />-&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Manici L.M.&nbsp; Gli indicatori microbici per lo studio dell’impatto delle azioni antropiche e climatiche sui suoli agrari. I funghi del suolo. Pag. 55-56&nbsp; in Atti "Conservazione e fertilità del suolo, cambiamenti climatici e protezione del paesaggio" CRA-DAF, 10 e 11 dicembre 2008, Roma http://sito.entecra.it/portale/public/documenti/atti_convegno_conservaz…(disponibile al sito CRA)<br /><br />-&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Manici, L. M.; Caputo, F.; Carlucci, A.&nbsp; 2008&nbsp; Long term replant effect on soil microbial diversity in cropping systems of southern Italy. Proc. of the X Congress of ESA, Italian Journal of Agronomy, Rossi Pisa P. ed., Vol. 3, Suppl.3, 349-350.<br /><br />-&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Manici, L. M.; Caputo, F.; Lops, F.; Carlucci, A. 2007 Studio del rapporto pianta-patogeno attraverso l'analisi della biodiversità microbica dei suoli. Caso studio: pescheti di reimpianto in Italia meridionale. V Convegno AISSA – Foggia, 10-12 dicembre 2007 126-127 (disponibile al sito CRA)<br /><br />-&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Manici, L. M.; Caputo, F.&nbsp; 2007&nbsp; Interazione fra sostanza organica, attività microbica e sanità dei suoli. MACFRUT 2007, Cesena, 26-28 Aprile 2007 – Problematiche e possibili strategie di intervento di reimpianto del pesco.<br /><br />&nbsp;Nell’ambito della attività di progetto sono state depositate in GenBank 13 sequenze nucleotidiche di isolati fungini da suolo (GQ131879-GQ131887) e patogeni agenti di necrosi radicale (GQ131874-GQ131878) individuabili con “search” al link&nbsp; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/nuccore/<br /><br /><br /><br />&nbsp;<br /><br />Coordinatore del progetto e responsabile di Unità operativa<br /><br />prof. Salvatore Frisullo<br /><br />Dipartimento di Scienze Ago-ambientali, Chimica e Difesa vegetale – Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Foggia,&nbsp; Via Napoli, 25&nbsp; Foggia <br /><br />UO UNIFG Collaboratori: prof. F. Lops, d.ssa A. Carlucci, dr. L. Colatruglio.<br /><br />&nbsp;<br /><br />Ruolo nel progetto:&nbsp;&nbsp; L'unità Operativa di Foggia si è focalizzata sulla della raccolta dei campioni,&nbsp; isolamento ed identificazione delle entità fungine dal punto di vista morfologico e colturale, con&nbsp; allestimento saggi di patogenicità e di resistenza. Si è anche occupata di valutare tecniche di prevenzione e lotta aRosellinia necatrix&nbsp; con prove di pieno campo.<br /><br />&nbsp;<br /><br />UO: UNIBAS – Università della Basilicata,&nbsp; Dipartimento di Biologia, Difesa e Biotecnologie Agro-forestali – Facoltà di Agraria,&nbsp; Potenza<br /><br />Responsabile scientifico: Prof. Ippolito Camele<br /><br />Collaboratori: p.a. M. Palumbo<br /><br />Ruolo nel progetto: L’Unità Operativa di Potenza si è occupata della diagnosi molecolare, dell’elaborazione di sonde diagnostiche e ricerca di micovirus negli isolati fungini.<br /><br />&nbsp;UO: CRA-CIN&nbsp; (Consiglio Nazionale per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura -Centro Ricerche per le Colture Industriali) – Bologna <br /><br />Responsabile scientifico:&nbsp; Dr.ssa Luisa M. Manici<br /><br />Coolaboratore: dr. F. Caputo <br /><br />Ruolo nel progetto:&nbsp; L’Unità Operativa&nbsp; del CRA-CIN&nbsp; di Bologna si è occupata dello studio&nbsp; delle popolazioni microbiche coinvolte nella repressività verso gli agenti di necrosi radicale e coinvolte nel&nbsp; deperimento progressivo nei frutteti di reimpianto. Ha svolto il suo studio nel pescheti della valle del Sele (SA) in collaborazione con la sezione provinciale della Coldiretti di Salerno. <br /><br />&nbsp; <br />