Messa a punto di un banco prova per lo studio degli effetti del pirodiserbo in condizioni controllate.

<br />Obiettivo di questa ricerca è quello di studiarel’effetto del pirodiserbo su alcune delle più comuni essenze spontanee cheinfestano le colture agrarie. In particolare la prova ha come scopo quello diindagare circa le modalità di trattamento più idonee, in relazione alla fase disviluppo ed alla specie in esame, al fine di ottenere il massimo effetto con ilminimo consumo di GPL. <br />&nbsp;<br />I risultati, ottenuti su banco prova, potrannoessere immediatamente trasferiti in piena aria, e permetteranno di poterfornire precise indicazioni, agli agricoltori biologici e non, circa leregolazioni che dovranno adottare in campo per effettuare trattamenti dipirodiserbo. <br />&nbsp;<br /><br /><br />Questa ricerca ha previsto la realizzazione di unbanco prova per lo studio in ambiente controllato degli effetti del pirodiserbosu piante infestanti e coltivate. Il banco prova è stato ideato e realizzatopresso la Sezione MAMAdel DAGA dell’Università degli Studi di Pisa. Il banco prova risulta costituitoda un nastro trasportatore con velocità periferica variabile e regolabile conmolta semplicità mediante un dispositivo elettronico, da un supporto per ibruciatori con annesso quadro di controllo e da meccanismi di frenatura e direcupero dei contenitori (vaschette e/o vasi) in cui sono presenti le piante dasottoporre a trattamento. I bruciatori risultano connessi con un serbatoio diGPL dotato di regolatore di pressione e di manometro ed inserito in unoscambiatore termico.<br />L’impiego del banco prova ha consentito innanzitutto di effettuare misurepuntuali e rigorose delle temperature presenti nelle aree trattate termicamenteal variare della pressione di esercizio del GPL e della disposizione deibruciatori (altezza ed inclinazione rispetto alla superficie del terreno) e deiconsumi di GPL corrispondenti all’impiego di diverse combinazioni tra velocitàdi avanzamento (tra 1 e 9 km/h) e pressioni di esercizio (tra 0,1 e 0,4 MPa). <br />Nel corso del tempo il banco prova è stato inoltre utilizzato per saggiare lasuscettibilità e la resistenza di specie infestanti e coltivate ai trattamentitermici. I risultati acquisiti sono stati largamente utilizzati per ottimizzaregli interventi di pieno campo e per realizzare una macchina innovativaspecifica per il pirodiserbo. <br />&nbsp;<br /><br /><br /><br />-Peruzzi A., Di Ciolo S.,Raffaelli M. (1998) – Effects of flaming on velvetleaf (Abutilon theophrastiL.) common amaranth (Amaranthus retroflexus) and cockspur grass (Echinocloacrus-galli L.). Proceedings AgEng ‘98 International Conference on AgriculturalEngineering, Oslo24/28 August, 1998, 603-604. <br />-Peruzzi A., Di Ciolo S., Raffaelli M. (1998) – Effects of flaming on soyabeanplants. Proceedings AgEng ‘98 International Conference on AgriculturalEngineering, Oslo24/28 August, 1998, 605-606. <br />-Peruzzi A., Raffaelli M. (2000) – Experimental test of selective flame weedingfor different spring summer crops in central Italy. AgricolturaMediterranea, Vol. 130, n. 2, 85-94.<br />-Peruzzi A., Di Ciolo S., Ceccatelli M., MelchiorreL. (1997). Banco prova per lo studio in ambiente controllato degli effetti delpirodiserbo. Primo contributo. Rivista di Ingegneria Agraria, 3, 136-149. [R]<br />-Peruzzi A., Di Ciolo S., Ceccatelli M., MelchiorreL. (1997). Banco prova per lo studio degli effetti del pirodiserbo:primirisultati sperimentali su senape (Sinapis alba L.) Secondo contributo. Rivistadi Ingegneria Agraria, 4, 203-215.<br /><br /><br /><br />