Individuazione di nuovi “marker” di qualità che permettano di differenziare i frutti di fragola biologici da quelli convenzionali. Si cercherà di evidenziare la diversità indotta dai due metodi colturali attraverso il monitoraggio di alcuni caratteri qualitativi, proprietà nutrizionali, sensoriali e salutistiche. Il fine ultimo sarà quello di valorizzare e promuovere il prodotto biologico. <br /><br />Per il confronto biologico – tradizionale si sono allestiti campi sperimentali in coltura biologica e tradizionale: a Cesena, nella zona del metapontino e del veronese. Sono stati scelti tre differenti aree per rilevare eventuali differenze dovute anche all’effetto ambientale. Da ogni campo sono stati prelevati campioni di frutti di fragola su cui sono state effettuate le analisi qualitative. I campi sono stati coltivati, concimati e fertirrigati secondo i disciplinari adattati per la coltivazione biologica e tradizionale (coltivazione integrata). Nel metapontino i frutti ottenuti in coltura biologica si sono differenziati in modo significativo da quelli della coltura tradizionale per quasi tutti i parametri presi in considerazione, tranne per le caratteristiche colorimetriche. Ad esclusione dell’acidità, per quasi tutti i parametri, si è verificato un diverso comportamento della varietà in funzione del tipo di coltura evidenziato da un’interazione significativa tra questi fattori. Nel veronese i frutti biologici sono risultati significativamente più resistenti alle manipolazioni, di tonalità più scura e con polpa più consistente, più dolce, più acida e con maggiori contenuti in vitamina C rispetto ai frutti tradizionali. Nessuna differenza significativa è stata rilevata sulla brillantezza del colore e sul shelf life. L’analisi statistica effettuata non ha evidenziato interazione significativa. I risultati ottenuti nel cesenate hanno evidenziato differenze significative per quasi tutti i parametri analizzati tranne per l’acidità. In particolare i frutti di coltura biologica possiedono superficie più resistente, polpa più consistente ed un più elevato contenuto di zuccheri e di acido ascorbico. I frutti biologici hanno inoltre evidenziato una minor luminosità, una tonalità di colore più scura ed una peggiore attitudine alla conservazione. Va inoltre evidenziato che per alcuni caratteri (residuo secco rifrattometrico, tonalità di colore e calo peso), è risultata significativa l’interazione tra la varietà e la tipologia di coltura adottata. In definitiva i caratteri qualitativi relativi alla consistenza della polpa e al contenuto in acido ascorbico sono risultati sempre, per tutte le varietà e tutte le località, caratteri distintivi tra frutti di coltura biologica e coltura tradizionale. Va comunque evidenziato che frutti biologici sono risultati spesso significativamente più dolci, più acidi e di colorazione più scura e meno brillante rispetto a quelli di coltura tradizionale anche se alcune interazioni significative hanno rilevato un comportamento non univoco per tutte le varietà nei diversi ambienti. Sono tuttora in corso le elaborazioni del terzo anno del progetto. <br /><br /><br /><br />Raffo A., Baiamonte I., Nardo N., Botoli M., Baruzzi G., Faedi W., Paoletti F., 2008. Anthocyanins content in strawberries from organic and conventional agriculture. Acta Horticulturae IFOAM Organic World Congress, Modena, Italy, June 16-20. In stampa<br /><br /><br /><br /><br />