L’obiettivo generale del progetto è lo sviluppo di sistemi di produzione di oli di oliva da agricoltura biologica economici e competitivi, sostenibili, sicuri, tracciabili e di alta qualità, attraverso la comprensione ed il miglioramento della gestione dell’ecosistema, il mantenimento e la valorizzazione della biodiversità dell’olivo e dell’attività biologica dei suoli, l’adozione di nuove tecniche analitiche di monitoraggio dei residui di fitofarmaci permessi e non in agricoltura biologica ed il miglioramento della qualità nutrizionale e sensoriale dell’olio di oliva prodotto.
– Il lavoro ha consentito la individuazione di 27 cultivar che vengono conservate in un campo catalogo, sito nell’Azienda regionale “Incoronata”di Melfi (PZ). Negli ultimi cinque anni sono state rinvenute altre 5 cultivar, di cui 4 diffuse in provincia di Potenza, ed 1 in provincia di Matera. Unitamente alle 27 cultivar già individuate e descritte, risulta pari a 32 il totale delle cultivar autoctone attualmente reperite in Basilicata.
– Per le 5 cultivar suddette sono stati effettuati in situ i rilievi sulle principali caratteristiche bioagronomiche delle piante e sulle caratteristiche dei frutti e degli oli.
– Per le 27 cultivar presenti nel campo collezione sono proseguite le osservazioni ed i rilievi per completare le conoscenze relative alla fenologia delle piante, epoche della fioritura e raccolta e caratteristiche organolettiche degli oli, valutando, inoltre, le variazioni dei componenti più importanti della qualità, ivi compresi i CMP, nel corso della maturazione.
Per alcune varietà presenti nel campo di Melfi sono state avviate le anche ricerche per il controllo agronomico (raccolte anticipate) della mosca delle olive, successivamente ampliate alle accessioni rinvenute nelle provincie di Potenza e Matera. Per tale aspetto si è operato in concordanza con l’U.O. di Campobasso.
Sono state monitorate le infestazione (distinguendo (in %) la totale, la attiva e le olive danneggiate) e la cascola delle drupe (%) a partire dall’invaiatura fino alla raccolta.
In laboratorio sono state eseguite analisi sugli oli per valutare eventuali influenze delle infestazioni sulle caratteristiche qualitative ed organolettiche finali (oleuropeina, fenoli). Per ogni cultivar sono stati effettuati, a partire dall’invaiatura, almeno 2-3 prelievi.
Temperature, umidità e precipitazioni sono state rilevate giornalmente mediante strumentazioni presenti in azienda.
– I risultati confermano la necessità di modulare l’epoca della raccolta in relazione alle caratteristiche bioagronomiche delle cultivar, all’andamento climatico dell’annata, all’intensità degli attacchi di mosca e alla cascola.
– Tra le cultivar studiate quelle a duplice attitudine (Maiatica, Faresana, Romanella, Dipop) risultano le più penalizzate da attacchi di mosca, specie nelle annate di maggiore presenza del dittero. Ai danni rilevati sulle drupe si accompagna un deterioramento delle caratteristiche qualitative degli oli ed un aumento sensibile della cascola.
– Di contro tra le cultivar più resistenti agli attacchi della mosca vanno citate Spinoso (Areale del Pollino), Cima di Melfi, Fasolina (Areale del Vulture), Ugliastrid (Areale del Melandro).
– Oleuropeina e fenoli totali tendono a decrescere con il procedere della maturazione e per effetto di attacchi di mosca. Di contro tende ad aumentare la presenza di perossidi negli oli.
– Per le cultivar in collezione e per le nuove accessioni il periodo più favorevole alla raccolta risulta compreso tra la fine di ottobre e la prima decade di novembre. Entro tale periodo, pur se l’inolizione è talora contenuta, si riescono a limitare i danni procurati dalla mosca, a contenere la cascola in limiti economicamente accettabili e a conseguire oli di qualità.
– Per le cultivar presenti nel campo-collezione e già in produzione, il periodo della fioritura è condizionato dall’andamento climatico dell’anno, mentre la durata media risulta per tutte di circa sette giorni.
– Le prime a fiorire sono: Maiatica, Sammartinenga, Fasolone, Fasolina. Le più tardive invece Nociara e Cima di Melfi.
– Per la maggior delle cultivar parte della fioritura può ritenersi contemporanea.