Istituto di ricerca
Data inizio
17/02/2021
Data fine
01/06/2014

Il “Nuovo Piano” proseguirà le attività avviate nell’ambito dell’analogo Programma precedentemente finanziato ed al contempo, dovrà garantire la trasferibilità dei risultati mirati ad una rapida fruizione produttiva. Oltre a tale obiettivo, persiste la finalità di riduzione del ricorso alla richiesta di deroghe per l’impiego di sementi convenzionali.
Pertanto, tenuto conto dei risultati sino ad oggi conseguiti e garantendo il completamento finalizzato delle attività in corso di realizzazione, il nuovo Piano si focalizzerà sui seguenti obiettivi:

1. favorire la divulgazione ed il trasferimento al mondo della produzione agricola dei risultati conseguiti e del complesso delle attività realizzate;

2. aumentare la disponibilità di varietà selezionate e conciate e quindi ammissibili e adatte alle specifiche pratiche agronomiche, in funzione delle peculiarità delle produzioni biologiche;

3. fornire elementi per definire ed attuare il quadro normativo europeo e nazionale al fine di agevolare l’impiego da parte degli agricoltori biologici di sementi tecnicamente adeguate senza escludere la possibilità di produrle nella propria azienda o di impiegare sementi di varietà da conservazione, autoctone e tradizionali;

Saranno privilegiate le azioni più rapidamente trasferibili e che possano garantire, nel biennio di attività, risultati concreti evitando di finanziare altre attività di non immediata ricaduta sul settore delle produzioni biologiche o che non possano essere completate nel biennio di riferimento.

2) Le Azioni
Le iniziative in programma sono riferibili alle seguenti quattro macro-aree:

A. Progettazione e coordinamento del programma

B. Prove sperimentali di selezione e miglioramento della qualità delle sementi biologiche

C. Attività normativa e amministrativa

D. Attività formativa e divulgativa

A Progettazione e coordinamento del programma
La progettazione e il coordinamento generale del programma è affidato all’INRAN - Attività di Gestione ex ENSE. Allo scopo, saranno attivati un Comitato di verifica e controllo, nominato dal MiPAAF ed un Gruppo di coordinamento per la gestione operativa del Piano costituito dai
responsabili della Unità Operative coinvolte nel progetto. La realizzazione delle iniziative verrà affidata a Enti strumentali del MiPAAF o ad altri soggetti
nel rispetto della normativa vigente in materia di finanziamenti pubblici. Tali esecutori devono avere maturato pluriennale esperienza nel settore delle varietà e delle sementi e aver proficuamente operato su tematiche inerenti il comparto biologico.

B Prove sperimentali
A questa macro-area di attività afferiscono prove di campo e in laboratorio:

B1 Identificazione e validazione di varietà appropriate all’impiego in agricoltura biologica L’attività consiste nella verifica in prove sperimentali delle varietà commerciali o prossime all’immissione sul mercato adatte alla coltivazione in condizioni di agricoltura biologica. Gli studi si possono riferire anche varietà in corso di iscrizione o a popolazioni locali non iscritte di cui alla successiva attività C2. L’iniziativa, in continuità con il primo biennio, interessa tre settori con la
possibile aggiunta di ulteriori specie:
· Cereali (frumento tenero, frumento duro e riso) (orzo, farro);
· Foraggere proteaginose (erba medica, veccia e favino) (soia, pisello proteico);
· Ortive (cipolla, pomodoro da industria, zucchino, fagiolo nano secco e ceroso, cavolo broccolo e cavolfiore) (porro, cece, lenticchia);
Oltre alla valutazione genetica ed agronomica, la validazione potrà essere estesa alla componente fitosanitaria e alla trasformazione del prodotto.
La rete di aziende sperimentali dove svolgere le prove di validazione di campo dovrebbe essere estesa a nuove località e coinvolgere Organizzazioni impegnate nel collaudo e nel trasferimento dell’innovazione in agricoltura. La componente di prove aziendali deve essere rafforzata ed estesa previa definizione dei criteri di scelta delle aziende.
Indicatori risultato: in funzione delle pluriennali attività di valutazione varietale svolte, si deve pervenire alla stesura di specifiche liste varietali per la coltivazione biologica.

B2 Verifica della presenza di sementi GM in Agricoltura Biologica.
L’attività prevede una approfondita analisi della diffusione e dei rischi di contaminazione per le specie di cui sono coltivate nel mondo varietà OGM (es.
autorizzate UE o segnalate dal sistema allarme EFSA) o per le quali - sulla base degli studi e delle sperimentazioni in atto - è ipotizzabile nel prossimo futuro l’introduzione in coltura di varietà OGM e la relativa valutazione del possibile impatto sull’agricoltura biologica in Italia al fine di prevenirne l’introduzione.
Le specie di maggiore rilevanza risultano al momento essere mais, soia, riso patata, barbabietola, pomodoro, proteaginose (pisello proteico, favino, fava, fagiolo, cece, lenticchia). Tali attività saranno mirate ad estendere il monitoraggio sulla presenza accidentale oggi riferito esclusivamente a mais e soia.
Risulta infatti di primaria importanza attuare iniziative finalizzate a garantire e assicurare l’assenza di contaminazioni con materiali GM della filiera mangimistica.
Indicatori risultato: relazione tecnica di valutazione previsionale dell’impatto potenziale degli OGM e identificazione delle sementi biologiche da inserire nel piano di monitoraggio di sementi GM in sementi non GM

B3 Selezione partecipativa e miglioramento genetico di varietà locali in agricoltura biologica.
Il Piano prevede un approfondimento dei criteri di applicazione e di verifica dell’efficacia dell’approccio partecipativo attraverso l’implementazione di concrete
iniziative di selezione partecipativa tese a validare un metodo di innovazione varietale in un sistema di sperimentazione che coinvolga agricoltori, utilizzatori, aziende sementiere locali (vivaisti nel caso orticolo) e ricercatori. Possono essere previste iniziative mirate ad una efficace applicazione della Legge sulla Biodiversità in via di approvazione.
Indicatori risultato: sviluppo di reti locali di aziende che partecipano alla selezione e impiegano le sementi autoprodotte per le proprie produzioni. Produzione di un manuale tecnico operativo di supporto ai gruppi di coltivatori coinvolti in attività di selezione partecipata.

B4 Utilizzo di principi attivi di origine naturale per la concia delle sementi e per il controllo delle malattie trasmesse da seme
L’obiettivo dell’attività è di realizzare prove di efficacia di nuovi principi attivi ammessi dal Regolamento (CE) 834/2007. In particolare, molecole quali monoterpeni e sesquiterpeni, che caratterizzano la composizione chimica degli oli essenziali, possono essere considerati come potenziali agenti naturali alternativi ai classici concianti, così come quelli a base di microrganismi. L’attività deve essere mirata all’immissione in commercio dei prodotti sviluppati attraverso collaborazioni tra ricercatori ed aziende anche, se possibile, in sinergia con altri progetti ed iniziative equivalenti.
Indicatori risultato: Protocolli di produzione ed impiego di estratti vegetali e polimeri coadiuvanti idonei per la concia. Predisposizione di richieste di ammissione all’impiego in agricoltura biologica presso le preposte istituzioni (UE, Min. Salute, MiPAAF). Coinvolgimento diretto di Aziende private.

C Attività normativa e amministrativa
C 1 Attività di rilascio delle deroghe sulle sementi e il materiale di propagazione vegetativa in agricoltura biologica
Con Decreto MIPAAF n. 18345 del 27 novembre 2009, sono state introdotte le disposizioni applicative dei regolamenti comunitari (CE) 834/2007 del 28 giugno 2007 e (CE) 889/2008 del 5 settembre 2008, che governano, tra l’altro nell’ambito delle norme di produzione eccezionali, le modalità attraverso le quali sementi e materiali di moltiplicazione convenzionali possono essere utilizzati, in deroga, in agricoltura biologica. Il provvedimento (art. 7, punto 5.2) conferma, ai sensi dell’art. 45 del regolamento (CE) n. 889/2008, la competenza per il rilascio delle autorizzazioni all’uso di sementi o
materiali di moltiplicazione vegetativa non biologici all’ENSE(2).
ENSE(2) deve inoltre provvedere, in particolare (art. 7 punto 5.3), al mantenimento della data base informatizzato nella quale sono elencate le varietà di sementi, tuberi di patata PNS_Def_SAQ_X_6_dic_2010 da semina e materiale di moltiplicazione vegetativo biologici disponibili sul territorio nazionale ai sensi dell’art. 48 paragrafo 1 del regolamento (CE) n. 889/2008. Oltre alla prosecuzione dell’attività si provvederà a un rinnovamento della piattaforma informatica per consentire una sostanziale semplificazione delle procedure come il rilascio deroghe “automatiche” in casi stabiliti e l’introduzione del concetto di deroga
generale per specie/gruppo varietale. Tale strumento consentirà accessi riservati al database on-line con la possibilità di opzioni per operare ricerche e selezioni di gruppi di dati distinti per specie agraria, varietà, Regione ove esiste la disponibilità del seme e per consentire di fare richieste di deroghe on-line.
In particolare si renderà possibile:
a. Acquisizione disponibilità di sementi biologiche e materiale di moltiplicazione vegetativa dalle Ditte, attraverso la compilazione on-line di moduli prestabiliti;
b. Acquisizione on-line della richiesta di deroga all’utilizzo di sementi biologiche da parte degli utilizzatori esterni e al suo trattamento del parte dell’ENSE;
c. Gestione ed implementazione anagrafiche varietà, specie, ditte.
d. Accesso tramite USERNAME e PASSWORD;
e. Predisposizione di liste di dati tramite filtri ed estrazione in EXCEL dei dati di disponibilità e delle domande di deroga per le diverse esigenze di notifica a Commissione, Ministero, Organi di controllo e altre esigenze
f. Stampa su modulo delle domande di deroga. Il sistema, una volta a regime, consentirà di eliminare gli scambi cartacei per la componente disponibilità e ridurre quelli relativi alle deroghe.
Indicatori risultato: Realizzazione dello strumento informatico che consentirà tramite accesso riservato, la richiesta di deroghe on-line e la possibilità di operare ricerche e selezioni di gruppi di dati distinti per specie agraria, varietà e per verificare la disponibilità del seme nelle distinte Regioni.

Indicatori risultato:

C2 Definizione di regole sull'impiego di varietà da conservazione.
Le normative nazionali in merito alle varietà da conservazione prevedono la possibilità di vendita e, nei limiti da esse indicati, di scambio di tali sementi finalizzata al garantire la moltiplicazione della semente e ad evitare di “ridurne la base genetica”. A supporto della corretta applicazione di tale norma ed in funzione delle previste norme applicative del D.Lgs. 149/2009, si devono attivare i percorsi amministrativi finalizzati al rendere operative e attuabili le regole imposte, Questa azione prevede la definizione delle modiche quantità di scambio per le varietà da conservazione tenendo anche conto delle varietà incluse nei repertori regionali.
Indicatori risultato: Documento di posizione mirato a supportare l’emanazione di provvedimenti Ufficiali da parte delle Autorità competenti in materia di applicazione del D.Lgs. 149/2009 e di quanto al comma 5d dell’articolo 45 del reg. (CE) 889/08.

C3 Messa a punto di disciplinari di produzione di sementi biologiche
Si prevede di redigere disciplinari di produzione di sementi biologiche per specie di particolare interesse anche in funzione delle norme regionali relative alle “varietà da conservazione”. Le finalità di trasferimento dei risultati e di supporto agli agricoltori determinano la necessità di disporre di strumenti applicativi semplici e d’immediata fruibilità tecnico-operativa.
Indicatori risultato: Disciplinari di produzione redatti con una impostazione tecnica e contenuto grafico idoneo al trasferimento per un numero congruo di specie da stabilirsi in sede di progettazione esecutiva.

C4 strategie per la realizzazione di un accordo interprofessionale per la produzione di sementi biologiche
Per conseguire l’obiettivo strategico dell'incremento qualitativo e quantitativo della disponibilità e dell’uso di sementi biologiche da parte degli operatori del settore, primaria può essere importante pervenire a un accordo di “interprofessione” con il quale impegnare gli attori della filiera. L’accordo interprofessionale è finalizzato a garantire l’incontro tra la domanda e l’offerta al fine di assicurare la produzione di sementi commerciali certificate. Il sistema delle Istituzioni e di vigilanza e controllo sarà impegnato ad agevolare l’uso di sementi o di materiale di moltiplicazione biologici qualora siano identificate alcune specie per le quali le sementi o i tuberi appartenenti varietà consigliate dalle liste varietali siano disponibili in quantità sufficiente.
Indicatori risultato: applicazione di un accordo interprofessionale in grado di consentire, in alcuni territori e per alcune specie, la rinuncia al ricorso al sistema delle deroghe.

D Attività formativa e divulgativa

D1 Attività formativa
Corsi di formazione per agricoltori interessati ad avviare la produzione di sementi biologiche in riferimento a varietà tipiche locali e per aziende moltiplicatrici già coinvolte in collaborazioni con ditte sementiere per produzioni convenzionali.
Indicatori risultato: Corsi di formazione realizzati, numero di agricoltori coinvolti e numero di accordi per piani di produzione sementi avviati.

D2 Attività divulgativa
Tutte le iniziative del programma dovranno essere veicolate fattivamente agli operatori del settore attraverso il sistema SINAB / SIAN anche al fine di favorirne la partecipazione attiva. Realizzazione di attività di coinvolgimento delle associazioni dei produttori nella realizzazione dei campi di validazione e di prove varietali svolte sul territorio nazionale. Predisposizione di articoli di presentazione delle attività in via di realizzazione da inviare a riviste tecniche e divulgative del settore delle sementi e dell’agricoltura biologica e giornate di lavoro o convegni di presentazione dei risultati
Indicatori risultato: Coinvolgimento delle ditte sementiere, delle associazioni di produttori e degli OdC. Sviluppo di una domanda di sementi biologiche appartenenti a liste varietali “pubblicate”.

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