Prove agro-tecnologiche volte ad ottimizzare le tecniche di coltivazione delle piante biocide, con particolare attenzione alla componente radicale e alla semina primaverile

Messa a punto delle tecniche di coltivazione delle piante biocide nella realtà Toscana al fine di incrementare le loro potenzialità produttive nell’ambiente toscano essenzialmente attraverso interventi di tipo agronomico.<br />Studi per la valutazione dell’effetto biocida su Sclerotinia minor e dell’effetto fertilizzante (valutazione dell’azoto reso disponibile dai residui colturali nel tempo)<br />Definizione di una nuova tecnica di coltivazione che preveda alcuni interventi agrotecnologici per la difesa delle colture orticole<br />Individuare una alternativa valida dal punto di vista produttivo economico e ambientale alla attuale tecnica di sterilizzazione del terreno mediante bromuro di metile.<br />La durata annuale del Progetto non ha permesso a livello agronomico alcuna considerazione conclusiva, anche se le indicazioni emerse già da queste prime prove offrono comunque interessanti spunti di discussione e di futuro sviluppo e confermano l’ottima risposta della coltura già osservata in molti altri areali italiani. La semina autunnale ha mostrato anche a livello di pieno campo un’ottima adattabilità ambientale, con produzioni di biomassa ed in principi attivi nella media, probabilmente anche come conseguenza alle elevate temperature in fase di fioritura. L’interramento delle colture, interamente meccanizzato, non ha comportato problemi, né la pratica dei sovesci biocidi ha determinato alcun effetto fitotossico sulla successiva coltivazione di pomodoro. La successiva coltivazione di pomodoro ha mostrato di aver sicuramente beneficiato della coltivazione e sovescio non solo per le produzioni statisticamente superiori, ma soprattutto per il minor numero di frutti marci al momento della raccolta. Tale dato dovrà essere confermato prima di poterne divulgare l’informazione.<br />La coltivazione di pieno campo in semina primaverile di nuove selezioni di piante biocide (Prova 2) non ha, viceversa, fornito buoni risultati, principalmente a causa delle particolari condizioni climatiche registrate negli ultimi mesi di coltivazione.<br />E' stata inoltre valutata l'attività fungitossica dei prodotti di idrolisi dei glucosinolati nei confronti della Sclerotinia minor e fungistatico nei confronti di S. sclerotiorum, due funghi patogeni del terreno responsabili di gravi danni su numerose colture orticole confermando l’elevata azione biocida nei confronti del fungo ma non del suo antagonista specifico il Coniotirium minitans aprendo interessanti potenzialità applicative<br /><br />L. Lazzeri, O. Leoni, L. Malaguti, S. Cinti – Plants, product and techniques for optimising biofumigation in full field — sarà presentato oralmente al Simposio “Biofumigation: a possible alternative to methyl bromide” Firenze 31 Marzo – 1 Aprile 2004<br /><br />Sanchi S., Odorizzi S., Lazzeri L., Marciano P.2005. Effect of Brassica carinata seed meal treatment on the Trichoderma harzanium T39-Sclerotinia species interaction. Acta Horticulturae 698, 287-292.<br /><br />Curto G., Dellavalle E., Lazzeri L. 2005. Host status and life cycle duration of Meloidogyne incognita in Brassicaceae and Capparaceae selected for glucosinolate content. Nematology Vol 7(2), 203-212&nbsp; I F. 0,589<br /><br />Curto G., Dellavalle E., Santi R.,, Lazzeri L. 2005. Efficacia di avvicendamenti colturali con Brassicaceae ad azione biocida nel contenimento del nematode galligeno Meloidogyne incognita . Nematologia Mediterranea 33 Suppl. 39-45<br />Marciano P., Benetti M., Odorizzi S., Malaguti L., and Lazzeri L. 2004 In vitro effects of glucosinolate degradation products on Sclerotinia spp. and Coniothyrium minitans. Proceedings of the first International Symposium on “Biofumigation: a possible alternative to methyl bromide?” Firenze, Italia 31 Marzo -1 Aprile Agroindustria Vol. 3 n°3, 371-374. <br /><br /><br />