La sperimentazione è prevista in due cicli colturali (2011/2012 e 2012/2013) presso l’Azienda Didattico-Sperimentale dell’Università degli Studi della Tuscia.
In ogni ciclo colturale è prevista l’adozione di colture di copertura (veccia, facelia, senape) nel periodo settembre-maggio, e successivamente la coltivazione di una coltura ortiva sulla pacciamatura organica ottenuta dalle colture di copertura e di paglia di cereale.
Nella sperimentazione sono previste le seguenti tesi a confronto: pacciamatura con biomassa di veccia, facelia, senape, con paglia e convenzionale. Tutte le tesi a confronto sono gestite con differenti livelli di irrigazione e di concimazione azotata.
Le colture di copertura in primavera sono sfalciate e la biomassa è sistemata in andane con interfila di 120 cm e larghezza di 80 cm e lasciata essiccare sul campo; mentre nello stesso momento vengono predisposte le andane di paglia a scopo di pacciamatura nelle tesi previste.
Su ogni andana di pacciamatura organica sono trapiantate le colture ortive di pomodoro in file binate e di zucchino in fila singola.
Lo scopo principale della sperimentazione è quello di mettere a punto un sistema innovativo di produzione basato sull’uso delle colture di copertura in modo da ottenere elevate rese produttive paragonabili a quelle dei sistemi gestiti in regime convenzionale ma con riduzione dei costi di produzione e di impatto ambientale.
Gli obiettivi specifici della ricerca sono i seguenti:
– valutare la capacità di accrescimento e di produzione di biomassa di alcune colture di copertura a ciclo autunno-vernino;
– valutare la quantità di azoto accumulato dalle colture di copertura prima di essere soppresse;
– verificare le prestazioni produttive di specie ortive quali il pomodoro e zucchino coltivate su differenti “mulches” organiche, sia in termini quantitativi che qualitativi;
– valutare l’effetto fertilizzante della pacciamatura con la concimazione azotata convenzionale;
– valutare l’effetto delle colture di copertura sulla umidità del suolo;
– valutare l’effetto della pacciamatura organica sui flussi di CO2 dal suolo e sull’accumulo ci carbonio nel suolo.