Data inizio
25 Mag 2023
News

Si è costituito il 15 maggio il nuovo ’Distretto biologico reggiano’, costituito lunedì scorso, 15 maggio 2023. La ragione e gli scopi del progetto sono espliciti: “Di fronte ai danni inflitti alla Pianura padana non è possibile continuare a rimanere inerti. Il Biodistretto nasce per rifondare un terreno gravemente deteriorato partendo dal valore dell’agricoltura biologica, rigenerativa e biodinamica reggiana, per restituire alla terra ciò che le è stato tolto per decenni. Un obiettivo urgente per dare avvio ad un circolo virtuoso capace di trasformare una delle aree più inquinate al mondo in un luogo di speranza e di rinascita economica, sociale, ambientale e culturale. Il cibo, cruciale per la vita e l’identità reggiana, non può che essere l’elemento trainante per assicurare questa transizione ecologica, alimentando una rete di attori consapevoli e solidali tra loro”.

I membri del biodistretto agiranno ciascuno nel proprio campo: "Aziende agricole che sfidano la burocrazia per rivitalizzare un suolo fortemente compromesso; ristoranti che promuovono un’alimentazione biologica, sostenendo direttamente i piccoli produttori locali; scuole che educano all’agroecologia e spingono per avere nelle mense cibo buono, sano e giusto; amministrazioni e associazioni che sostengono un’agricoltura di qualità e cura, favorendo i processi di preparazione e commercializzazione biologici e rigenerativi". Già nella primavera del 2021 Slow Food e Laudato sì avevano collaborato per mappare il territorio e creare una rete di sostegno reciproco. Proprio in queste settimane l’agricoltura biologica è al centro del dibattito normativo in Regione, dove l’assemblea legislativa sta approvando il progetto di legge ’Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione dei biodistretti’, su iniziativa della consigliera di ’Europa verde’ Silvia Zamboni. Un progetto simile è già attivo nelle alti valli del Parmense, mentre altri a giorni nascerà nel Territorio provinciale di Bologna e a giugno in quello di Piacenza. Il Biodistretto reggiano si dice pronto a "invertire le sorti di una terra clinicamente morta e valorizzare pratiche virtuose".

Fonte: Il Resto del Carlino