Data inizio
21 Nov 2023
News

Un passo avanti nel solco della biodiversità: nasce a Parma il Comitato promotore relativo al Distretto Bio-Valley con il fine di richiederne riconoscimento da parte della Regione Emilia-Romagna. Ne fanno parte un raggruppamento di soggetti in rappresentanza di aziende agricole singole e associate, enti pubblici e privati e realtà del Terzo settore che intendono promuovere la costituzione di un distretto biologico per la diffusione del metodo biologico di coltivazione e allevamento, per la sua divulgazione nonché per il sostegno e la valorizzazione della gestione sostenibile anche di attività diverse dall'agricoltura.

Hanno sottoscritto l’adesione gli agricoltori biologici Gian Maria Cunial, Elena Tinelli, Massimo Pizzarotti, Giovanni Fiamminghi, Tiziana Sfriso, Olinto Malpeli, Filippo Peveri, Simone Basili e Andrea Minardi insieme a Comune di Parma, Parma Sostenibile, Comune di Neviano degli Arduini, Università di Parma, Istituto tecnico agrario Bocchialini, Centro Agro-alimentare di Parma e Distretto di Economia Solidale.

Si tratta di un ulteriore passaggio dopo la sottoscrizione, ad aprile 2022, del protocollo di intesa fra i soggetti promotori.

Il Bio Distretto potrà operare su 33 Comuni della provincia di Parma: Busseto, Calestano, Collecchio, Colorno, Corniglio, Felino, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Fornovo di Taro, Langhirano, Lesignano de' Bagni, Medesano, Monchio delle Corti, Montechiarugolo, Neviano degli Arduini, Noceto, Palanzano, Parma, Pellegrino Parmense, Polesine-Zibello, Roccabianca, Sala Baganza, Salsomaggiore Terme, San Secondo Parmense, Sissa-Trecasali, Solignano, Soragna, Sorbolo-Mezzani, Tizzano Val Parma, Torrile, Traversetolo, Varano de' Melegari.

Alla base c’è la riconosciuta necessità di incrementare e preservare la biodiversità, ridurre drasticamente l’inquinamento e migliorare la qualità dell’ambiente, provvedere alla cura degli spazi rurali e dei paesaggi, sviluppare le tradizioni locali affinché siano in grado di adeguarsi alle esigenze di sostenibilità , e promuovere la cultura e il patrimonio collettivo specifico dei singoli territori.

A questo scopo rientra la promozione di un meccanismo di riconoscimento e certificazione della qualità dei prodotti e delle pratiche sostenibili territoriali, l’utilizzo dei Sistemi di garanzia partecipata, il favorire la ricerca in ambito di agricoltura biologica e agroecologica favorendo l’assistenza tecnica, gestionale e commerciale per le aziende biologiche e in conversione.

Fonte: La Repubblica