Data inizio
27 Lug 2021
News

La Puglia è tra le regioni italiane più vocate alla coltivazione biologica di uva da tavola e ciliegio. E su questa vocazione vuole costruire sempre maggiori competenze. Innovare, partecipare, condividere: questi i metodi per raggiungere l’obiettivo al centro del progetto “Oltre.bio: gestione innovativa della cerasicoltura e viticoltura da tavola”, realizzato grazie al supporto del PSR Puglia 2014-2020.  Gli 11 partner hanno pianificato in maniera condivisa e partecipativa strumenti innovativi, coerenti con le pratiche e gli obiettivi del biologico, per migliorare la produzione delle due colture protagoniste dell’agricoltura pugliese.

Di questo si è parlato il 26 luglio nel primo incontro di comunità di pratica “La cooperazione per una gestione innovativa della cerasicoltura e viticoltura da tavola biologica: il progetto Oltre.bio”. E’ stato fatto il punto sullo stato di avanzamento del progetto evidenziando le opportunità e le potenzialità offerte da questo nuovo approccio, che prevede la gestione integrale del suolo e della risorsa idrica con effetti sulle caratteristiche vegeto-produttive e sull’efficienza d’uso dell’acqua irrigua.  Protagonisti del pomeriggio sono stati tutti gli operatori del settore che hanno condiviso ed appreso, con i partner coinvolti, le nuove possibilità di gestione delle due colture. Grazie ad appuntamenti come questo, il progetto Oltre.bio riuscirà a creare delle vere e proprie comunità di pratica con gli stessi fabbisogni e interessi, ma soprattutto la stessa passione.

Ancora una volta la Puglia, che vanta più di 2.600 ettari di uva da tavola e circa 3.000 ettari di ciliegio (fonte Biobank Open Project, Regione Puglia, 2018), gestiti con metodo biologico, diventa protagonista di una nuova sfida. Con Oltre.bio, infatti, la Regione e i partner coinvolti vogliono superare la concezione del biologico come semplice strumento di salvaguardia e conservazione dei metodi dell’agricoltura tradizionale e contadina e percorrere una strada ben chiara, fatta di supporto alla crescita e alla maturazione senza squilibri vegetativi, rispetto della fertilità del suolo e razionale utilizzo della risorsa idrica. E ancora, l’obiettivo è quello di migliorare la gestione post-raccolta. Grazie all’attività di ricerca di Università e centri di ricerca coinvolti nel progetto, sarà infatti possibile trasferire alle imprese pugliesi i risultati raggiunti, che migliorano la shelf life di uva da tavola e ciliegio, consentendo al made in Puglia di andare oltre i mercati attualmente coperti.

La Puglia vuole insomma dare un segnale chiaro e coerente con lo sviluppo dell’agricoltura biologica: creare sempre più sinergia tra mondo agricolo e istituzioni per preservare l’attività produttiva nel lungo termine producendo frutta con caratteristiche organolettiche e nutrizionali migliori rispetto al passato e sviluppare tecnologie sostenibili dal punto di vista economico ed ambientale, che soddisfino le istanze dei produttori e dei consumatori.

Fonte: CIHEAM Bari