La Spagna è pronta a raggiungere l’obiettivo del Green Deal di destinare il 25% dei terreni agricoli alla produzione biologica nel 2030. Così ha sottolineato il ministro dell'agricoltura, della pesca e dell'alimentazione, Luis Planas, presentando i dati 2020 dell’agricoltura biologica spagnola e sottolineando la leadership del settore. La Spagna è il primo paese in Europa per superficie e produzione biologica e il terzo al mondo, dietro Australia e Argentina.
Nel 2020, la superficie dedicata alla produzione biologica in Spagna è aumentata del 3,5% rispetto al 2019, raggiungendo 2.437.891 ettari. Questi dati confermano una tendenza di crescita media annua del 4,8% della superficie bio negli ultimi cinque anni e fanno sì che la superficie agricola utile (SAU) dedicata al biologico abbia raggiunto il 10%. L'Andalusia, con più di un milione di ettari (45% della SAU bio), la Castiglia-La Mancia con 422.864 ettari (17%), e la Catalogna, con 257.000 ettari (10,5%), concentrano tre quarti della superficie biologica totale.
Le principali colture biologiche, per estensione, corrispondono all'oliveto, ai cereali per la produzione di grano, alle noci e ai vigneti, anche se la maggior parte della superficie biologica corrisponde al pascolo permanente, con più di 1,27 milioni di ettari, seguita dalle colture permanenti (662.423 ettari) e dai seminativi (502.075 ettari).
Aumenta il numero degli operatori a seguito dell’aumento dei consumi
Tra le cifre più degne di nota: la superficie di coltivazioni permanenti biologiche aumenta, mentre il numero di bestiame biologico e la produzione di acquacoltura biologica si mantiene, anche se il numero di operatori cresce a seguito dell’aumento della domanda da parte dei consumatori.
Si rileva un aumento del numero di operatori (+6,3%, fino a 50.047), soprattutto nelle ultime fasi della catena alimentare. Il numero è aumentato in quasi tutte le categorie: produttori agricoli (+6%, 44.493), industria di trasformazione (+8%) e commercianti (+8%). La tendenza di crescita media annua negli ultimi 5 anni è stata del 6 % per gli agricoltori, dell'11 % per le industrie e del 20 % per i commercianti di prodotti biologici.
Per quanto riguarda le 10.395 industrie di trasformazione registrate, quelle legate alla produzione vegetale hanno raggiunto il numero di 8.944 (le più numerose sono la manipolazione e la conservazione di frutta e verdura e la lavorazione delle bevande), mentre quelle legate alla produzione animale (industria della carne e del latte) hanno raggiunto le 1.451 unità.
Per quanto riguarda l'aumento del numero di ettari dedicati alle colture permanenti (+9%), crescono le superfici dedicate agli agrumi (+19%, fino a 19.843 ettari), banane e frutti tropicali (+16%, fino a 6.929 ettari) e noci (+16%, fino a 196.940 ettari). Degna di nota è anche la crescita delle produzioni vegetali per l'alimentazione animale (+10%), pur se la più grande superficie di colture permanenti, come accennato, corrisponde all'oliveto (222.722 ha), seguito dai noceti (196.940 ha) e dai vigneti (131.182 ha).
Stabile la produzione animale
La produzione animale è rimasta stabile, con una leggera variazione (-1 % rispetto all'anno precedente), con 7.732 allevamenti.
Il numero di aziende dedicate alla carne ovina (-3%, a 1.879 aziende) e caprina (-5%, a 463) è diminuito, mentre sono aumentate quelle dedicate all'allevamento di conigli (+33%, solo 4), polli (+7%, a 111), latte di pecora (+9%, a 119) e capra (+5%, a 203).
Il numero di capi di bestiame è aumentato però soprattutto per suini (+17% a 37.846 animali), pecore, capre e bovini da latte (+7%, +15% e +10% rispettivamente) e per il pollame da carne (+5% a poco più di 1,6 milioni di animali) e galline ovaiole (+13% a 943.106 animali).
Infine, l’acquacoltura bio è stato un altro settore con una crescita sostenuta della produzione che ha raggiunto quasi 7.480 tonnellate (spiccano i mitili con 3.585 tonnellate). Le aziende di acquacultura sono aumentate da 61 a 174, soprattutto a causa di un cambiamento dalla certificazione di gruppo a quella individuale in uno dei produttori.
Il dossier "Produzione biologica 2020" prodotto ogni anno il Ministero dell'agricoltura, pesca e alimentazione, che fornisce un quadro completo delle struttura delle produzioni biologiche in Spagna, con dati disaggregati per comunità autonome e province, si può scaricare a questo LINK.
Fonte: Ministerio de Agricultura, Pesca y Alimentación