“La sfida del riso bio, ‘Bisogna far crescere le coltivazioni globali’”

Sono arrivati da mezzo mondo, esperti, produttori, associazioni, istituzioni e distributori per incontrarsi in un convegno internazionale dedicato al riso biologico. Vogliono raccogliere la sfida, quella per un alimento che sfama la maggior parte della popolazione della terra. E per un modo di coltivarlo che può fare la differenza. Perché, spiega Claudia Sorlini, presidente del comitato scientifico delle università milanesi per Expo, “il biologico si colloca all’interno di un disegno internazionale orientato all’agricoltura sostenibile”.

“Il riso va protetto”, di Gloria Riva.

E’ un pesce che salverà le coltivazioni di riso biologico dalle infestanti: la carpa erbivora, infatti, mangia solo le erbe cattive lasciando intatte le piantine delle risaie della Lomellina. Di questo e di altro si è parlato dall’1 al 4 settembre al Convegno Internazionale di Risicoltura Biologica organizzato dal dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Milano con il Centro di ricerca Inra e al polo scientifico Cira di Montpellier. L’obiettivo proposto era di studiare una filiera agroalimentare priva di diserbanti passando per analisi di ecosistema e paesaggio.

“Il boom del riso biologico, Italia prima produttrice d’Europa”, di Alessio Ribaudo.

Il settore biologico italiano, nel 2014, è cresciuto del 5,4% rispetto allo scorso anno e vale oltre 3 miliardi di euro di fatturato. In questo ambito, un’eccellenza è il riso biologico, di cui il nostro Paese è leader europeo. L’analisi di un simile successo è il tema della seconda “Conferenza internazionale dei sistemi di produzione di riso biologico” inaugurata a Expo.