<div style="text-align: justify;"><b></b>L'Italia
conta traguardi e emergenze in campo ambientale. Piu' emissioni
complessive di gas serra ma meno sostanze acidificanti (ossidi di zolfo
e azoto), situazione inquinamento atmosferico poco soddisfacente, con
l'aumento dei superamenti di emissione di PM10 e di concentrazioni al
suolo di ozono, stabile il valore medio giornaliero del benzene: questa
la fotografia dello stato di salute ambientale in Italia scattata
dall'Apat nell' 'Annuario Ambiente 2003', patrocinato dal Ministero
dell'Ambiente e presentato a Roma. Dall'Annuario emerge anche il netto
il miglioramento per le Zone a Protezione Speciale dove l'Italia si
classifica tra i primi 4 Paesi europei per territorio protetto.
Soddisfacente la qualita' delle acque ma ancora eccessivi i prelievi
idrici per uso potabile; diminuisce l'inquinamento marino costiero,
stabile la qualita' dei corsi d'acqua. Trend positivo per i controlli
di balneazione, mentre aumenta il rischio desertificazione in alcune
regioni. Abbastanza soddisfacente la situazione dei settori produttivi.
''I dati dell'Apat che fotografano il Paese con tutte le sue luci e le
sue ombre -ha detto il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli
intervenendo alla presentazione- ci serviranno per orientare le nostre
politiche ambientali. Avere una base conoscitiva certa e' infatti
essenziale''. Proseguendo nel viaggio sulla salute dell'Italia in verde
risulta stabile la situazione della qualita' dei suoli, mentre il Paese
si conferma ad elevato rischio idrogeologico; aumenta pero' il numero
dei Progetti di piano e i Piani di Assetto Idrogeologico.
Sostanzialmente stabile il numero di impianti a rischio industriale,
mentre risulta ancora debole l'intervento delle amministrazioni locali
per limitare l'inquinamento acustico. Crescente, invece, l'attenzione
degli enti territoriali riguardo ai campi elettromagnetici, con una
buona situazione dei risanamenti. Per i rifiuti, la produzione totale
e' ancora in aumento. Segno piu' sul fronte raccolta differenziata,
soprattutto per le regioni del Sud che hanno raddoppiato nel 2001
precedente (pur rimanendo ancora a valori percentuali bassi rispetto al
Nord). Una forte crescita è mostrata dal recupero di rifiuti da
imballaggio, soprattutto per acciaio, alluminio e legno. ''La
pubblicazione – ha detto il Direttore Generale dell'APAT Giorgio Cesari
– conferma l'attivita' di diffusione delle informazioni sulle
condizioni ambientali in Italia. Tale risultato e' stato conseguito al
termine di un complesso processo di messa a punto di strumenti di
acquisizione dati e di meccanismi di reporting. Rispetto all'edizione
precedente, sono stati arricchiti i capitoli relativi ai settori
produttivi ed e' stato inserito un capitolo sull'industria ed uno sull'
informazione, formazione ed educazione ambientale''.
E proprio sui settori produttivi si registra una situazione abbastanza
soddisfacente.
Il processo di conversione da forme di agricoltura convenzionale ad
agricoltura biologica ha presentato, in Italia rispetto al contesto
internazionale, uno dei piu' alti indici di crescita, la distribuzione
di fertilizzanti cosi' come il consumo di prodotti fitosanitari e'
diminuita, anche a causa della riduzione della superficie agricola
utilizzata. Il settore energia mostra segnali meno positivi per la
crescita delle emissioni di gas serra, per il rapporto tra consumi
finali e totali (inferiori alla media europea), mentre cresce la
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Peggiora
l'efficienza dei trasporti a causa dell'aumento di trasporto privato,
soprattutto delle merci su gomma. Cresce notevolmente l'adesione delle
imprese al sistema volontario di ecogestione EMAS, che, dopo una
partenza piuttosto lenta, segna oggi un tasso di crescita pari al
70-80% l'anno ed e' attualmente il piu' alto tra quello degli altri
Paesi europei. Anche il marchio Ecolabel presenta notevole incremento,
pari a circa il 30% dal 2002 al 2003. Il turismo, pur essendo un
settore in rapida espansione, mostra ancora una carenza di scelte
eco-efficienti, mentre nel settore industria aumentano le spese
sostenute dalle aziende per attività di ricerca e sviluppo, segnale
questo di incremento della capacità di aggiornamento e sviluppo
tecnologico.<br></div><b>ANSA</b>