<div style="text-align: justify;">“La rintracciabilità nella filiera cerealicolo-pastaria:
un’opportunità per il biologico?” è stato il tema del convegno promosso
dai Dipartimenti Prime e Discad della Facoltà di agraria
dell’università di Foggia in collaborazione con il Consorzio
Daunia&Bio e la sezione operativa dell’Istituto sperimentale della
cerealicoltura, patrocinato dall’Ordine dei dottori in scienze agrarie
e forestali di Foggia. Un momento del convegno è stato dedicato a
operatori della filiera cerealicolo-pastaria, che vede la Capitanata e
la Puglia ai vertici delle produzioni nazionali, ma anche ad
associazioni di produttori, cooperative, distributori e consumatori,
che hanno analizzato i vari aspetti delle normative comunitarie e
nazionali, delle nuove metodologie di tracciabilità e rintracciabilità,
ma anche di agricoltura biologica, certificazione di qualità e
commercializzazione. Il convegno è stato realizzato nell’ambito del
progetto Biopasta, finanziato dal Ministero delle politiche agricole e
forestali, con lo scopo d’individuare il Capitanata le potenzialità , i
punti critici e le strategie più opportune per costruire una filiera
completa del biologico, in un’ ottica del marketing territoriale, che
dal settore molitorio e pastaio andrà estendendosi eventualmente ad
altri comparti alimentari. Con questa iniziativa, la Facoltà di agraria
di Foggia, pone al centro del dibattito una filiera nella quale la
provincia di Foggia rappresenta il 20% della produzione nazionale di
grano duro e il 70% di quella regionale. E’ d’obbligo ricordare che il
settore della pasta, fresca e secca, copre nel nostro Paese circa 160
pastifici con una produzione di oltre 3 milioni di quintali, pari al
75% del totale comunitario. <br></div><i>Fonte di informazione:</i> L’Informatore Agrario