<P align=justify>Bando per le mense scolastiche: biologico, merendina e niente ogm <BR>Lo spuntino a base di una crostatina con marmellata di frutta a metà mattina e per pranzo pennette con tonno o mezze maniche burro e parmigiano per primo, scaloppina al limone o filetto di merluzzo per secondo, con contorno di insalata di patate e pomodori oppure zucchine gratinate, oltre a pane e frutta. <BR>Sono questi due dei menù che compariranno nel nuovo bando per l’affidamento delle mense scolastiche romane di scuole materne, elementari e medie pubbliche per oltre 73 mila ragazzi. <BR>L’iniziativa, che comprende 3.700 pasti differenti, è stata presentata ieri dal sindaco Walter Veltroni e da Maria Coscia, assessore comunale alla Scuola. «Non si butta niente – taglia corto il primo cittadino – Quello che i bambini non mangeranno verrà utilizzato in canili e gattili e gli alimenti integri non consumati verranno destinati al banco alimentare per i poveri». <BR>Tra i cibi biologici ci saranno cereali, pasta, riso, gnocchi, legumi, uova, cioccolato e succhi di frutta. <BR>Vietati gli organismi geneticamente modificati (ogm). <BR>Previsti anche prodotti provenienti dal commercio equo e solidale, che obbligatoriamente fornirà banane una volta a settimana. Immancabile il condimento con olio extravergine d’oliva e l’uso del sale iodato per combattere l’obesità infantile. <BR>La carne verrà dai pascoli italiani con i marchi Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta). Uniche pietanze surgelate consentite piselli, spinaci e cuori di carciofo. <BR>Ci saranno anche cibi speciali per gli alunni che hanno allergie o particolari esigenze sanitarie o di natura etico-religiosa. <BR>Sarà vietato a tavola offrire il bis del primo piatto per garantire un’alimentazione equilibrata. Particolare attenzione è stata imposta alla preparazione e alla presentazione dei piatti. L’appalto, diviso in 11 lotti, va dal settembre 2004 al giugno 2007: dovranno essere erogati 73.066 pasti giornalieri al costo di 4,23 euro ciascuno per un totale di spesa pari a oltre 165 milioni di euro. I termini per partecipare alla gara scadono il 31 maggio. I controlli verranno effettuati dalle dietiste dei Municipi e da un’azienda esterna all’amministrazione comunale, oltre che dalle Asl e dai Nas. <BR>«Abbiamo rafforzato e esteso la scelta di prodotti biologici e di qualità a garanzia della salute dei ragazzi – spiega Veltroni – anche se le entrate dallo Stato diminuiscono perchè per noi questo settore era una delle priorità». <BR>Il momento del pranzo «se proposto nel modo corretto è importante per imparare ad avere cura di se stessi, a stare con gli altri e a capire il valore del cibo», sottolinea l’assessore Coscia. <BR>Alle ditte che parteciparanno al bando è stato chiesto di attuare la raccolta differenziata dei rifiuti e «di offrire non solo cibi sani, freschi, sicuri e con il giusto apporto calorico e proteico – aggiunge – ma un servizio più articolato e complesso affinche il pasto abbia un forte valore educativo e pedagogico».<BR>In sostanza il Comune vorrebbe che il pranzo a scuola diventi, come da tradizione mediterranea, «un momento di piacere e di convivialità». <BR>Il prezzo è aumentato di 53 centesimi rispetto al triennio precedente, quando costava circa 3,69. La giustificazione dell'incremento risiedere nell'aumento Istat e nell'incremento dei prezzi ortofrutticoli.<BR><BR><I>Fonte di informazione:</I> Corriere della sera</P>