“Una filiera corta per il biologico”, di Thomas Foschini.

Ogni anno cresce il territorio europeo coltivato secondo il metodo biologico, che è diventato sinonimo di ‘prodotto di qualità’. Esplorare le opportunità che il biologico può offrire all’artigianato alimentare italiano è stato lo scopo del convegno organizzato da Cna Alimentare il 15 ottobre a Roma, nel corso del quale si è affrontato anche l’argomento della distribuzione e vendita dei prodotti biologici, considerando che il biologico può essere un’opportunità se e in quanto non è solo la grande distribuzione a ‘fare il prezzo’. Si è analizzato anche il contenuto del protocollo d’intesa siglato tra il Cna e Aiab, Associazione italiana per l’agricoltura biologica “protocollo che” – osserva il presidente di Cna Alimentare, Sandro Moscardi – “favorisce un processo di informazione e di approfondimento, presso le imprese associate, sulle opportunità che può offrire il biologico, anche alla luce del nuovo regolamento comunitario che entrerà in vigore dal 1° gennaio del prossimo anno”. Promuovere convegni, corsi e seminari per la promozione della qualità e della sicurezza dei prodotti biologici, favorire rapporti con le istituzioni scientifiche e con il legislatore. Informare imprese e consumatori sulle potenzialità e sui vantaggi del settore bio. Come spiega Rita Rognoli di Aiab “manca un sistema di filiere di dimensione adeguata per raggiungere i consumatori nel modo più efficiente”. Un’alleanza tra Aiab e Cna può attivare sinergie utili per accorciare le filiere e raggiungere il consumatore con prodotti che conservano le loro caratteristiche qualitative ad un prezzo accessibile senza penalizzare il produttore.
Fonte di informazione: “Italia Oggi”, 21 ottobre 2008, p. 17.