Data inizio
20 Giu 2017
Rassegna stampa

Gli ultimi dati di Nomisma evidenziano che il comparto del cosiddetto organic food ha raggiunto un valore di 3 miliardi di euro, pari al 3% complessivo della quota di mercato. E questo dopo aver registrato una crescita del 44% negli ultimi due anni. Solamente nel 2000 il bio rappresentava lo 0,7 % del mercato.

Le vendite non sono più confinate solamente ai negozi specializzati, ma anche la Grande distribuzione organizzata, ha aumentato le vendite nel settore del biofood.
Prova ne è che negli Stati Uniti, mediamente un passo più avanti rispetto al Nord Europa e due passi avanti rispetto all'Italia, Amazon sta pensando di acquisire Whole Foods, il colosso dei supermercati bio (i primi a coniugare etica ed estetica dei consumi) con un fatturato di oltre 11 miliardi di dollari e 462 punti vendita nel Nord America.

Il quadro americano: i prodotti ortofrutticoli rimangono i portabandiera del settore biologico anche negli Stati Uniti, secondo quanto affermato nel report della Organic trade association (Ota). Per molti consumatori continuano a rappresentare il prodotto "di passaggio" al biologico e, con una fetta da 15,6 miliardi di dollari, rappresentano circa il 40% delle vendite di alimenti biologici con un tasso di crescita dell'8,4%, mentre il settore ortofrutticolo nel suo insieme (compreso dunque il convenzionale) ha invece un tasso di crescita del 3,3%.
Negli Stati Uniti nel 2016 le vendite complessive del settore biologico sono state di 47 miliardi di dollari. Dieci anni fa, nel 2007 la soglia non arrivava ai 20 miliardi.

Passiamo all’Italia. in un anno, dal 2015 al 2016, le vendite di vino bio sono cresciute del 51%, raggiungendo gli 11,5 milioni di euro di fatturato. E questo grazie al canale della grande distribuzione.
O ancora: a fronte di un incremento delle vendite dei prodotti ortofrutticoli in generale, che nel 2016 ha raggiunto il 9%, le vendite dell'ortofrutta fresca biologica a peso imposto hanno raggiunto in dodici mesi, quota 147 milioni di euro, segnando un'accelerazione del 28% rispetto ai dodici mesi precedenti. Cifre che portano il peso dell'ortofrutta biologica all'11% sul totale delle vendite complessive dell'agroalimentare bio nelle catene della Grande distribuzione organizzata.
Sicuramente più evoluto è il mercato tedesco, dove il segmento del bio-food riguarda 46 milioni di persone di età superiore ai 14 anni. Praticamente, secondo le più recenti indagini, il 68% delle famiglie che vivono in Germania ha scelto l'organic food almeno una volta nell'arco del 2016.

Se il mercato tedesco o quelli del Nord Europa sono ampiamente consolidati e ormai maturi, il segmento del biologico si sta rafforzando non soltanto in Italia, ma anche nell'area mediterranea.
In base ai dati della Agence Bio, il consumo francese di prodotti biologici è aumentato del 21,7% nel 2016, arrivando a 7,1 miliardi di euro, contando anche la ristorazione, e rappresenta oggi il 3,5% del mercato alimentare a domicilio. Nel 1999 il mercato valeva poco meno di 1 miliardo di euro, fluttuato a 5,9 miliardi nel 2015 e, come detto, a 7,1 miliardi nel 2016.
Anche in Spagna il settore corre: in Catalogna, oltre 170mila ettari sono coltivati in maniera biologica, con un giro d'affari che nel 2016 ha raggiunto i 401 milioni di euro, in crescita del 38% rispetto all'anno precedente. A dirlo è il Consiglio catalano della produzione agricola biologica (Ccpae), che ha individuato 3.200 operatori bio e una superficie incrementata del 21,1% sul 2015.

“Agronotizie”, 14 giugno 2017, http://agronotizie.imagelinenetwork.com

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