Data inizio
08 Giu 2020
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In Europa si osserva un sensibile declino del numero e della varietà di specie animali presenti nei terreni agricoli, la “biodiversità nei terreni agricoli”. L’Unione europea si era tuttavia impegnata ad arrestare la perdita di biodiversità entro il 2020. La Commissione aveva programmato di assegnare a questo obiettivo 66 miliardi di euro della politica agricola comune tra il 2014 e il 2020.

La Corte ha esaminato se la politica agricola dell’UE abbia contribuito a mantenere e a rafforzare la biodiversità nei terreni agricoli. Ha riscontrato che la formulazione degli obiettivi relativi all’agricoltura perseguiti dalla strategia UE sulla biodiversità rende difficile misurarne i progressi; le modalità con cui la Commissione tiene traccia delle spese per la biodiversità finanziate dal bilancio dell’UE sono inaffidabili; l’impatto dei pagamenti diretti della PAC è limitato o non conosciuto; e la Commissione e gli Stati membri hanno privilegiato le misure di sviluppo rurale a minore impatto.

La Corte raccomanda alla Commissione di migliorare la concezione della futura strategia sulla biodiversità, potenziare il contributo fornito alla biodiversità dai pagamenti diretti e dall’azione per lo sviluppo rurale, consentire una più precisa tracciabilità delle spese connesse alla biodiversità ed elaborare indicatori affidabili, idonei a monitorare i progressi conseguiti in materia di biodiversità nei terreni agricoli.

Il comunicato completo si può scaricare QUI e QUI c'è la risposta della Commissione Europea.

Fonte: Corte dei Conti UE