Data inizio
09 Ott 2019
Rassegna stampa

Come ci rivela in un articolo, pubblicato sul magazine online francese BFM TV, il giornalista Frédéric Bianchi,  la Francia sembra voler diventare il paese di punta del biologico in Europa e nel mondo. Uno studio condotto dalla ditta Mintel rivela che è oggi la Francia a guidare la classifica del più elevato lancio di novità alimentari biologiche. Tra agosto 2018 e luglio 2019, la quota di nuovi prodotti bio lanciati in Francia ha infatti raggiunto il 22%, cosa che rende il Paese il principale innovatore in questo campo, davanti alla Germania (20%) e molto più avanti della Spagna (9%).

La Francia è quindi al di sopra della media europea (17% di prodotti biologici lanciati nel periodo) e ben al di sopra della media mondiale (10%). L'Europa è anche all'avanguardia a livello globale poiché con il 17% di novità bio, batte gli Stati Uniti che sono al 15%. In altre regioni del mondo, come Asia-Pacifico, Medio Oriente, America Latina e Africa, gli alimenti biologici rappresentano non più del 4% delle novità alimentari sul mercato.

Quanto potrà andare lontano la Francia nel settore?  Molto sensibili alle questioni relative al cibo, i francesi sono stati massicciamente convertiti al biologico negli ultimi anni. Anche se il suo peso, a livello nazionale, resta minore rispetto  a quanto avviene in Germania. In Francia, il biologico  ha raggiunto il 4% degli acquisti nei supermercati, rispetto al 5,7% in Germania. Il biologico continuerà quindi a progredire in Francia anche se secondo stime Nielsen ciò non è destinato a diventare la norma: il suo potenziale può però raggiungere l'11% del mercato complessivo del paese, quasi il triplo di ciò che rappresenta oggi.

"Le categorie in cui il biologico è forte sono soprattutto le materie prime, i prodotti non trasformati, le uova, il latte, la farina, il miele, i succhi di frutta", afferma Isabelle Kaiffer, direttrice dei consumatori di Nielsen. Ed anche in queste categorie ‘forti’ del bio, la quota di mercato  di rado supera  il 12%, e poiché i prodotti biologici raramente raggiungono lo stesso livello dei prodotti trasformati, la media per tutte le categorie di prodotti di consumo difficilmente supererà l'11% ".

Nuovi prodotti con indicazioni relative alla salute ("senza zucchero", "senza glutine", "meno sale" ) o all’ambiente ed all’eticità dal  20% nel 2009 hanno comunque oggi superato  il 40%. Se c'è un'aspettativa di "moralizzazione" da parte dei consumatori, l'industria agroalimentare ha colto l'interesse commerciale di tali iniziative.

Soprattutto i giovani sono infine più sensibili al biologico. Secondo Mintel, i millenials (25-34 anni) e la generazione Z (16-24 anni) sono i più propensi ad acquistare prodotti bio. È probabile che l'81% dei giovani francesi comprerà tali prodotti e persino l'85% degli spagnoli, l'86% dei tedeschi e l'87% degli italiani. "La generazione Z è cresciuta in un'epoca in cui la salute e il benessere sono fondamentali", ha dichiarato Katya Witham, analista dei mercati alimentari di Mintel: "Per le giovani generazioni, l'impatto sociale e ambientale del consumo è di grande importanza, il che dovrebbe contribuire ad alimentare la futura crescita del settore biologico ".

Fonte: Articolo di Frédéric Bianchi,  giornalista, su  BFM TV

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