Data inizio
10 Apr 2020
News

L'azoto è fondamentale per ogni tipo di vita. Ma una quantità eccessiva di una certa forma di azoto – l’azoto reattivo - può minacciare sia le persone che gli ecosistemi e causare una cospicua serie di problemi ambientali. Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'Università della Virginia assieme all’Organic Center mostra che le pratiche di agricoltura biologica possono aiutare a prevenire l'accumulo globale di azoto reattivo e ridurre la presenza di uno dei principali fattori che contribuiscono al cambiamento climatico.

Pubblicato questo mese sulla rivista scientifica Environmental Research Letters, la ricerca conferma che la più grande differenza tra l'agricoltura biologica e convenzionale è che l'agricoltura biologica aiuta a ridurre l'accumulo di azoto reattivo utilizzando fonti di azoto riciclate come il compost e altri ammendanti naturali del suolo. In tutti i gruppi alimentari, la produzione biologica rilascia circa il 50% in meno di nuovo azoto reattivo nell'ambiente.

"Mentre la maggior parte della copertura mediatica dei cambiamenti climatici si concentra sulle emissioni di carbonio, l'azoto è una parte fondamentale - e spesso trascurata- dell'equazione", afferma la dott.ssa Jessica Shade, direttore dei programmi scientifici dell’Organic Center e co-autore del rapporto. Il protossido di azoto (N2O), spiega, è un potente gas serra, con oltre 300 volte il potenziale di riscaldamento globale dell'anidride carbonica. L'agricoltura è la più grande sorgente da attività umane di N2O, contribuendo per oltre i due terzi alle sue emissioni. L'utilizzo di fertilizzanti sintetici su colture convenzionali (in particolare mais e soia) è una delle principali fonti di emissioni di N2O in agricoltura e porta anche alla lisciviazione dei nitrati nelle acque sotterranee.

Come partner dello studio scientifico pubblicato, l’Organic Center ha sviluppato un rapporto intitolato "In che modo il biologico può aiutare a contenere l'inquinamento da azoto, la causa più trascurata dei cambiamenti climatici e di molte altre catastrofi ambientali" che descrive sinteticamente i risultati e li inserisce nella prospettiva di altre ricerche.

Il rapporto può essere scaricato QUI

Fonte: The Organic Center