Data inizio
26 Feb 2016
News

Continua la crescita dei consumi interni di prodotto biologico in Italia che in un anno (tra novembre 2014 e novembre 2015) ha fatto registrare un aumento del 20% in valore, dato che dimostra la vitalità di un settore, i cui prodotti, garantiti e certificati, vengono sempre più richiesti dai consumatori italiani.

Le categorie più richieste sono rappresentate da derivati dei cereali (23% del totale), ortaggi e frutta freschi e trasformati (più del 17% in entrambi i casi) e lattiero-caseari (11,5%).

A rilevarlo è ISMEA che, insieme a CIHEAM Bari, per il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, pubblica l’annuale rapporto del SINAB  “Bio in cifre 2015”.

Il rapporto, le cui anticipazioni erano state fornite a settembre, contiene i numeri più significativi del settore: dati strutturali (numero di imprese, superfici e colture), dati di mercato (consumi e prezzi) e importazioni da Paesi terzi.

Il rapporto fotografa i numerosi record che il biologico ha raggiunto in Italia al 31 dicembre del 2014:

  1. 1.387.913 ettari coltivati nel rispetto del metodo biologico (con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente, del 5,8%) è la  superficie più alta fino ad oggi mai ottenuta in Italia;
  2. 11,2% è l’incidenza della superficie biologica sulla superficie totale più alta fino ad oggi mai ottenuta in Italia
  3. 55.433(con una crescita, rispetto all’anno precedente, del 5,8%) è il numero di operatori (tra produttori agricoli, trasformatori importatori e commercianti) con cui l’Italia si posizione al primo posto tra tutti i Paesi europei.

 

Nel focus sulle Regioni del rapporto Bio in cifre 2015 si evidenziano le Regioni in cui sono presenti il maggior numero di operatori biologici: la Sicilia (9.660), la Calabria (8.787), la Puglia (6.599). In queste Regioni si concentra oltre il 45% del totale degli operatori italiani.

Anche la maggiore estensione di superfici biologiche si trova in queste tre regioni: rispettivamente con 303.066 ettari in Sicilia, 176.998 ettari in Puglia e 160.164 ettari in Calabria. La superficie biologica di queste tre Regioni rappresenta il 46% della superficie biologica nazionale.

Le Regioni con una maggiore incidenza percentuale delle superfici biologiche sul totale delle superfici coltivate sono: la Calabria, in cui le superfici biologiche rappresentano circa il 30% delle superfici totali, seguita dalla Sicilia con il 22% ed il Lazio con il 19%.

Il rapporto evidenzia inoltre, attraverso i risultati di specifici focus group e di panel aziendali, il positivo clima di fiducia e le rosee aspettative che caratterizzano le aziende agricole biologiche, in termini produttivi e di mercato.

Il dato evidenziato dal rapporto SINAB Bio in cifre 2015 che maggiormente desta preoccupazione è l’incremento delle importazioni di prodotto biologico da Paesi terzi. In valori assoluti le quantità di prodotto biologico crescono in Italia di oltre 47 punti percentuali rispetto al dato del 2013. Si fa ricorso soprattutto a cereali biologici di provenienza estera (che raggiungono quasi quota 40.000 tonnellate), oltre che di colture industriali (per circa 7.800 tonnellate). Una crescita e una migliore strutturazione delle filiere biologiche nazionali, in particolare per questi due comparti, potrebbe garantire degli importanti sbocchi commerciali per il nostro biologico made in Italy.

Il rapporto Bio in cifre 2015 fornisce anche uno sguardo di sintesi sul fenomeno dei Biodistretti, con una prima analisi nella quale vengono individuate circa 20 realtà territoriali che, nonostante un quadro normativo non ancora del tutto chiaro, operano in tale ambito. In particolare, nel rapporto, viene approfondito il caso studio del Biodistretto del Cilento.

 Inoltre nel rapporto vengono evidenziati, in uno specifico focus, i progetti di ricerca e innovazione sull’agricoltura biologica che sono stati attivati dal MiPAAF nell’anno 2013 e 2014, nell’ambito dello specifico fondo per la ricerca in agricoltura biologica.

 

BIO IN CIFRE 2015

 

Fonte: Sinab