Data inizio
23 Gen 2023
News

La Distribuzione Moderna rimane il primo canale per gli acquisti di prodotti bio da parte degli italiani. Questo il dato principale emerso dal convegno “Il Bio nella distribuzione Moderna italiana” che ha visto la partecipazione di alcuni dei protagonisti del retail e dell’industria di trasformazione bio, che si è tenuto a Marca 2023.

L’iniziativa è realizzata nell’ambito della campagna Being Organic in Eu promossa da FederBio in collaborazione con Naturland e cofinanziata dall’Unione europea ai sensi del Reg. EU n.1144/2014.

L’evento si è focalizzato sull’analisi dello scenario evolutivo del bio e sulle opportunità per ottimizzare le potenzialità del biologico nella distribuzione moderna, a fronte di un contesto contrassegnato dalle insidie del greenwashing e dalla contrazione economica, criticità che richiedono l’individuazione di nuovi strumenti e piattaforme di collaborazione tra produttori e distributori.

Durante il workshop è stato presentato anche il progetto Being organic in Eu, partner dell’iniziativa, che ha l’obiettivo di promuovere il biologico europeo attraverso attività di promozione, formazione e comunicazione tese a incrementare la considerazione e la conoscenza dell’agricoltura biologica e a sensibilizzare a un consumo più etico e sostenibile.

Dai dati presentati da Nomisma su fonte Nielsen emerge che il 58% del totale delle vendite di bio in Italia vengono effettuate nella Distribuzione Moderna. Nel 2022, gli acquisti bio in questo canale si attestano a 2,3 miliardi di euro, con un incremento del +1,6% a valore rispetto al 2021 (anno terminante gennaio 2023 perimetro omnichannel).  Paragonata al totale del paniere agroalimentare la crescita del bio a valore è più contenuta (1,6% a fronte del 7,8%) ma si tratta di un incremento reale considerando la dinamica a volume dove il bio cresce di 1,5% mentre il totale del carrello alimentare è sostanzialmente fermo (+0,4%).

Il resoconto sull’iniziativa continua con altri approfondimenti e grafici ed è possibile leggerla QUI 

Fonte: Corriere Ortofrutticolo