Raccontare ciò che è emerso in un anno “normale” come il 2019 quando ancora siamo immersi nella scia di un anno fuori dalla norma come il 2020 è il compito del Rapporto Bio Bank 2020, giunto alla 14a edizione. Lo schema ora è cambiato: il campo si concentra su sei tipologie di attività, con un set di dati ancora più ricco. Si aggiungono lo scenario del bio in Italia e nuove elaborazioni sul mercato. Le più autorevoli fonti di dati sul biologico si completano poi con riferimenti chiave sulla sostenibilità. Tutto in 74 pagine liberamente consultabili a questo LINK .
Il nuovo Rapporto analizza lo sviluppo del mercato del bio dal 2011 al 2020. Nel 2020 il totale del mercato bio in Italia ha raggiunto 6,9 miliardi di euro (dati Nomisma per Osservatorio Sana). Il mercato interno, pari a 4,3 miliardi di euro, è più che raddoppiato in dieci anni (+118%). Ma è stata soprattutto la grande distribuzione a generare e intercettare la crescita, con vendite di oltre 2 miliardi di euro (+279%). Tutti gli altri canali distributivi, con vendite pari a 2,3 miliardi di euro, sono cresciuti del 58%. E l’export ha raggiunto 2,6 miliardi di euro (+131%). In crescita anche le aziende bio, oltre 80mila nel 2019 (+34,5% in 10 anni) e le superfici bio, quasi 2 milioni di ettari (+33,5% in 10 anni), pari al 15,8% dell’area coltivata in Italia (dati Sinab).
Il Rapporto analizza poi il trend delle attività tra il 2015 ed il 2019 per tre categorie, fotografando 3.476 attività bio censite da Bio Bank nel 2019. Al primo posto sono, come in passato, i siti di e-commerce di alimenti bio, arrivati a quota 405 (+41,6%), trend già positivo accelerato ora dalla pandemia. Al secondo i ristoranti bio, a quota 543 (+20,7%), situazione destinata purtroppo a cambiare nel 2020 per la drastica riduzione del giro d’affari dovuto alle chiusure forzate. Scendono invece a 1.339 i negozi bio (-4%), che soffrono la concorrenza della grande distribuzione e reagiscono puntando sull’aggregazione. Continua la fase propulsiva della cosmesi bio, dove le attività sono cresciute del 121,4%.
Il Rapporto verifica infine quali siano state, nel 2019, le Regioni leader per le attività bio, confermando nuovamente ai primi due posti della classifica Lombardia ed Emilia-Romagna, con una entrata al terzo posto del Veneto. In queste tre Regioni si concentrano 1.379 attività sul totale di 3.476, in pratica quattro su dieci. Alla guida della classifica per densità (numero di attività per ogni milione di abitanti) restano le Marche, al secondo posto entra il Trentino-Alto Adige, seguito dall’Emilia-Romagna. Tra le Regioni leader in Italia solo l’Emilia-Romagna è presente sia nella classifica per numero, sia in quella per densità. Sul Rapporto sono presentate inoltre le Regioni che primeggiano in ogni tipologia di attività, per numero assoluto e per densità. Un affresco dell’Italia del bio, tra capacità imprenditoriali e vocazioni dei territori.
Fonte: Bio Bank