Data inizio
01 Mar 2021
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“La Toscana avrà a disposizione circa 312 milioni di euro di risorse europee da gestire nella programmazione 2021-2022. Questi soldi dovranno essere per forza impegnati entro il 2023 e spesi entro il 2025. Se i termini non saranno rispettati si corre il rischio di incorrere nel disimpegno, cioè nel ritiro delle risorse, che saranno tolte anche dalle programmazioni successive. Per questo è essenziale che la Toscana migliori la sua capacità di spesa in agricoltura, che adesso è sul livello della sufficienza, ma che ha molto margine di miglioramento”. Sono parole dell’assessore regionale all’agricoltura e vicepresidente della Toscana Stefania Saccardi nel suo intervento al convegno “Verso gli Stati Generali dell'agricoltura”.

“L’emergenza Covid ha ribadito a tutti l’importanza della salute, un concetto ampio del quale la sanità in senso stretto è solo una parte – ha spiegato l’assessore - La salute abbraccia anche le condizioni ambientali di vita e l’alimentazione, dunque tutto il sistema salute è strettamente collegato anche a quello che mangiamo ed al cambiamento climatico. L’Europa, consapevole del fatto che nel mondo l’agricoltura è la seconda causa di inquinamento, ci dà indicazioni stringenti e vincola le sue risorse al sostegno di un’agricoltura che lotta contro il cambiamento climatico, ma come declinare queste risorse è compito della politica, così come è compito dei nostri rappresentanti a tutti i livelli presidiare sui criteri per la ripartizione dei fondi, perché l’Italia è lunga e varia e le esigenze delle diverse Regioni possono confliggere”. In tale quadro, verranno destinati 50 milioni all’anno al biologico, risorse più che raddoppiate rispetto alla programmazione precedente che prevedeva il 20%. Questo, in una terra come la Toscana dove il già il 32% della produzione è biologica, può portare ad un vero cambio di passo. L’assessore ha anche inserito nel programma della Regione una novità, la ‘Certificazione di sostenibilità’. Un milione di euro sarà destinato alle aziende che investiranno per fare dei percorsi di miglioramento, ottenendo una certificazione ‘globale’ che attesti sia la qualità del prodotto che il rispetto dell’ambiente e l’eticità dell’azienda.
Un altro fronte innovativo su cui si è scelto di investire almeno 3 milioni di è quello della distribuzione del biologico, un aiuto per le produzioni toscane a stare sul mercato, “perché a fronte di un sistema della grande distribuzione e delle mense sensibile al biologico e pronto a recepire, manca un collettore, una piattaforma logistica per aiutare la distribuzione e facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta del biologico”. 

Tra gli altri fronti sui quali la Toscana investirà ci saranno il benessere animale, la valorizzazione dei giovani, i progetti di filiera che promuovono tutto il territorio e non la singola azienda, l’olivo toscano e la cultura dell’olio.

Fonte: Giunta Regionale Toscana