Data inizio
02 Set 2020
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Mentre i legislatori continuano a considerare una legislazione globale sul clima, negli Stati Uniti la “Organic Farming Research Foundation” (OFRF) sta lavorando a stretto contatto con il Congresso e le organizzazioni partner per garantire che le voci degli agricoltori biologici siano ascoltate a livello politico. L'agricoltura biologica ha un grande potenziale per sequestrare il carbonio, mitigare le emissioni di gas a effetto serra (GHG), ridurre l'impatto ambientale di fertilizzanti e pesticidi e sviluppare la resilienza ai cambiamenti climatici nelle aziende, allevamenti, comunità rurali e sistemi alimentari. Sarebbe importante investire in maniera significativa a livello globale nel settore per aumentare il suo potenziale di mitigazione dei cambiamenti climatici.

Dal 2018 negli USA sono disponibili 395 milioni di dollari per la ricerca e l'istruzione sull'agricoltura biologica per prossimi dieci anni, attività che sono svolte dall'USDA, il Dipartimento dell’Agricoltura. Le priorità di ricerca biologica dell'OFRF si concentrano sull'assicurare che questi fondi già stanziati facciano avanzare il contributo dell'agricoltura biologica alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici e rispondano alle principali sfide che devono affrontare i produttori che desiderano coltivare in modo più sostenibile.

L’OFRF ha stilato sul tema un interessante elenco di consigli:

Promuovere la gestione della salute e della fertilità del suolo per sequestrare il carbonio, ridurre le emissioni di gas a effetto serra e costruire la resilienza agli stress dei cambiamenti climatici - La salute del suolo, la biologia del suolo, la sua biodiversità e la gestione della fertilità rimangono temi di ricerca prioritari per i produttori biologici, soprattutto perché essi subiscono gli impatti crescenti delle perturbazioni climatiche. Sono necessarie ulteriori ricerche sulle strategie di gestione del suolo in biologico che ottimizzino la resilienza agricola, il sequestro del carbonio e una riduzione netta di GHG.

Aumentare la ricerca sugli approcci a livello di sistema della gestione di erbe infestanti, parassiti e malattie per ridurre al minimo l'uso di pesticidi, preservare la biodiversità e migliorare il sequestro del carbonio - Agli agricoltori biologici è vietato utilizzare input chimici per gestire erbe infestanti, parassiti e malattie e perciò si affidano ad altri metodi per controllarli. Diversificazione delle colture, colture di copertura, cultivar competitive per le infestanti e una sana gestione dei nutrienti possono limitare la pressione delle infestanti, ridurre la necessità di lavorazione del terreno e quindi custodire il carbonio e la salute del suolo. Gli agricoltori biologici e tutti gli agricoltori possono trarre vantaggio dallo sviluppo di strumenti pratici e strategie integrate per gestire le erbe infestanti con una lavorazione minima.

Promuovere la ricerca su bestiame e pollame biologici, su una gestione avanzata del pascolo e sull’integrazione tra colture e bestiame per sequestrare il carbonio, ridurre le emissioni di gas a effetto serra e migliorare la resilienza climatica dei sistemi di produzione del bestiame - La ricerca sull'allevamento in biologico degli animali finanziata dall'USDA continua a rimanere molto indietro rispetto alla domanda dei consumatori di carne biologica, latticini e uova. Inoltre, una recente ricerca evidenzia i benefici climatici forniti da una gestione avanzata delle rotazioni dei pascoli e dall'integrazione tra colture e bestiame. Sono necessarie ulteriori ricerche affinché gli allevatori biologici siano dotati degli strumenti e delle risorse di cui hanno bisogno per gestire bestiame e pollame in modo rispettoso del clima.

Promuovere la riproduzione e lo sviluppo di nuove cultivar a pubblica disposizione resilienti ai danni climatici e che siano performanti nei sistemi di produzione biologica che mitigano il clima - La privatizzazione dell'industria delle sementi e la sostituzione di cultivar pubbliche con sementi brevettate hanno sostanzialmente ridotto le scelte di sementi per gli agricoltori e hanno revocato il loro diritto a salvare e selezionare i semi adatti alle loro condizioni locali. Inoltre, con i continui sconvolgimenti climatici, gli agricoltori hanno urgentemente bisogno di cultivar di colture sviluppate specificamente per la resistenza allo stress. Gli agricoltori biologici hanno bisogno di sementi non OGM adattate a livello regionale, resistenti al clima e adatte ai loro sistemi di produzione e ai loro mercati.

I dettagli delle priorità di ricerca indicate dall’OFRF si possono leggere QUI. La Fondazione ha anche messo a punto un interessante “kit di strumenti climatici” per chi si occupa del settore e i responsabili politici, assiema alle proprie raccomandazioni strategiche per rendere i sistemi di agricoltura biologica rigenerativa parte della soluzione alla crisi climatica.

Fonte: Organic Farming Research Foundation