Vendite oltre i 10 miliardi grazie al recupero della Gdo

Nel 2017 la Mdd (marca del distributore) ha superato la soglia dei 10 miliardi di vendite per la prima volta da quando è stata introdotta in Italia. Questo successo è stato reso possibile non tanto dall’aver sottratto quote di mercato alle marche industriali quanto dal fatto che il fatturato della Gdo è tornato a crescere. Secondo i dati contenuti nel 14mo rapporto Marca sull’evoluzione dei prodotti a marca del distributore, la quota delle private label negli Iper, Super e libero servizio si è attestata al 18,5%, la stessa percentuale fatta registrare dodici mesi prima.

Agroindustria: cresce del 20% annuo il biologico e partono i distretti verdi, di Giorgio Lonardi

Secondo Nomisma, a fine anno il valore del mercato del biologico salirà a 3 miliardi di euro, mentre la crescita annua del 19% conferma e rafforza una tendenza che va avanti da anni ed è in parte legata alla crescita delle superfici coltivate a bio. Già nel 2015 la crescita del valore nella GDO era stata del 20%, a fronte di un +0,3% per l’agroalimentare tradizionale, e nel 2014 dell’11% (-1% il tradizionale). Non si tratta più di una nicchia di mercato, dunque, avendo superato i 2,5 miliardi di euro nel 2015 (2,1 nel 2014).

Opportunità per la distribuzione bio, se ne parla il 14 gennaio a Bologna

In agricoltura, il comparto biologico è tra quelli che segnano le migliori performance: nel 2014 l’incremento nella GDO è stato complessivamente del 14.2% (vendite per 704 milioni), con una crescita del 12.2% per le private labels. Se agli albori del mercato biologico la sua quota era marginale, ora la GDO rappresenta il canale principale delle vendite di prodotti bio per volume e valore.

ISMEA: la nota sui Prodotti biologici del mese di giugno 2012.

Nel mese di maggio 2012 i prezzi all'origine dei prodotti biologici hanno registrato una sostanziale stabilità sia a livello congiunturale che tendenziale. In particolare sono proseguite le variazioni negative registrate nel settore ortofrutticolo compensate dagli aumenti di prezzo, rispetto a maggio 2011, rilevati negli altri comparti.
Sempre in riferimento ai prezzi all'origine, il biologico rispetto al convenzionale registra nel mese in esame un andamento generalmente più inflattivo. Soltanto in alcuni comparti zootecnici (bovini ed uova) è accaduto il contrario.

“Crescita a due cifre per i vini bio. E in Italia più consumi anche nella Gdo”, di Giorgio Dell’Orefice.

Il vino bio è ormai un segmento che può contare su 275mila ettari di vigneti e su una produzione mondiale di circa 6 milioni di ettolitri. Sono i dati che sono stati comunicati da “Millesime Bio”, il salone francese del vino biologico che si sta tenendo in questi giorni a Montpellier in Francia.

Per i vigneti bio una crescita vertiginosa

ISMEA: la nota sui Prodotti biologici per i mesi di luglio e agosto 2012.

Nei mesi di luglio ed agosto 2012 i prezzi all'origine dei prodotti biologici hanno registrato un incremento a livello tendenziale rispetto ai corrispondenti periodi dell'anno precedente. In particolare nel mese di agosto, dove si registra anche un lieve calo congiunturale, tali aumenti sono da attribuire ai comparti degli ortaggi, degli oli di oliva extravergini, delle uova, lattiero-caseario ed in misura minore a quello dei cereali.

ISMEA: la nota sui Prodotti biologici di settembre 2012.

Nel mese di settembre 2012 i prezzi all'origine dei prodotti biologici hanno registrato un aumento sia a livello congiunturale che, soprattutto, tendenziale, dovuto in quest'ultimo caso principalmente al settore ortofrutticolo.
Sempre in riferimento ai prezzi all'origine, il biologico rispetto al convenzionale registra nel mese in esame un andamento generalmente meno inflattivo (comparti del frumento duro, ortaggi, uova, suini). In altri settori come quello del frumento tenero, della frutta e dei bovini è accaduto invece il contrario.

ISMEA: la nota sui Prodotti biologici per il mese di ottobre 2012.

Nel mese di ottobre 2012 i prezzi all'origine dei prodotti biologici hanno registrato una sostanziale stabilità a livello congiunturale a fronte di un discreto aumento tendenziale, dovuto principalmente al settore ortofrutticolo.
Sempre in riferimento ai prezzi all'origine, il biologico rispetto al convenzionale registra nel mese in esame un andamento in prevalenza meno inflattivo, come nei comparti del frumento tenero, delle uova e dei suini. In altri settori come quello dei bovini è accaduto invece il contrario.