Data inizio
11 Apr 2017
Rassegna stampa

Un italiano su 4 consuma vino bio. E' quanto emerge dall’analisi Wine Monitor Nomisma su dati Fibl, resa nota in occasione diVinitaly 2017. In Italia nel 2016 le vendite di vino bio hanno raggiunto 11,5 milioni di euro nella sola gdo, registrando un +51% rispetto al 2015 (a fronte di un tiepido +1% delle vendite di vino in generale). Secondo i dati Nielsen, il vino rosso è la tipologia di vino bio preferita dal consumatore italiano (57% delle vendite di vino bio in gdo, +42% rispetto al 2015), tuttavia i vini bianchi crescono in maniera più significativa (+93%) assieme ai vini sparkling (+59%). Quali sono i motivi di questo successo? Innanzitutto la crescita della consumer base. Infattil’interesse per il bio va oltre il food: l’indagine Nomisma-Ice ha rilevato che il 25% della popolazione 18-65 anni (circa 12 milioni di persone) ha avuto almeno un’occasione di consumo di vino biologico nell’ultimo anno.  La percentuale è in continua crescita (nel 2015 era pari al 21%), grazie al forte apprezzamento da parte del consumatore, che riconosce al vino bio naturalità (24% degli user individua in questo fattore il principale elemento distintivo), salubrità (20%) ma anche qualità (17%). Per tutti questi motivi questi, il wine user bio è disposto a spendere di più per acquistare un vino bio (il differenziale medio di prezzo in gdo è superiore al 20%). Le opportunità di crescita per il vino bio sono positive tanto cheil 22% degli attuali wine user bio sarebbe intenzionato ad incrementare gli acquisti se i prezzi diminuissero o se l’assortimento venisse ampliato(per il 15%).  Ma il successo del vino biologico oltrepassa i confini nazionali: lo testimoniano i risultati della Survey multi-country di Wine Monitor Nomisma che ha indagato su comportamenti di acquisto dei consumatori di Germania e Regno Unito. Questi mercati, fondamentali partner commerciali dell’Italia per il vino essendo tra i primi importatori al mondo, presentano grandi prospettive per il nostro paese anche nel settore del biologico. In UK, secondo i dati Global Snapshot Nielsen, le vendite di vino bio in gdo nel 2016 si attestano a 20,7 milioni di euro (esclusi gli sparkling e lo champagne), con una crescita significativa nell’ultimo anno (+24% a fronte di lieve decremento del vino in generale, -0,1%). Ma c’è un altro elemento positivo: un quarto delle bottiglie bio vendute è italiano e, solo nell’ultimo anno, nel Regno Unito l’incremento a valore è stato dirompente (+82% a valore e +72% a volume). Il binomio vino bio e made in Italy riscuote grande successo sia nel Regno Unito che in Germania.  Ma qual è il profilo del consumatore di vino bio? Gli italiani amano sperimentare, si informano prima dell’acquisto e sono attratti dalla ricerca di piccole cantine o di vitigni particolari. I tedeschi, invece, preferiscono farsi consigliare e bere vini di specifici territori; mentre il consumatore inglese è attratto dalla naturalità del prodotto e dalla ricerca di uve pregiate.

 

“AdnKronos”, 10 aprile 2017, http://www.adnkronos.com